Città di Vicenza

16/07/2013

Presentate le linee programmatiche dell'assessorato alla crescita

Bulgarini d'Elci: “In tempi di crisi, puntare su cultura e turismo è una necessità economica. Vicenza vuole e può diventare la 'città del bello'”

Promuovere la crescita della città di Vicenza facendo della sua cultura e della sua bellezza i vantaggi competitivi. In altre parole, creare le condizioni per aumentare l'appeal della città in termini di turismo, economia, impresa, puntando sulla dialettica tra classico e contemporaneo di cui la città è portatrice. È la sfida ambiziosa del nuovo assessorato alla crescita dell'amministrazione targata Variati, presentata stamattina a palazzo Trissino dall'assessore Jacopo Bulgarini d'Elci nel corso dell'approfondimento della parte delle linee programmatiche del mandato 2013-2018 che lo riguardano.

La nostra è una scommessa – ha dichiarato l'assessore -: siamo convinti che in tempi in cui la crisi economica morde in modo pesante, investire in cultura e turismo offra ad un'amministrazione le migliori opportunità per contribuire alla crescita della comunità, anzi, è una necessità economica. È vero – ha ammesso -, il Comune non ha competenze specifiche su economia e lavoro, ma può essere comunque determinante nel facilitare la ripartenza assumendo un ruolo di indirizzo, coordinamento, costruzione di relazioni, facilitazione e supporto delle iniziative che sorgono dal territorio: da privati, associazioni o gruppi. Siamo quindi persuasi che da deleghe tradizionalmente considerate secondarie, non essenziali, quasi effimere, quelle di cultura e turismo siano invece fondamentali per la crescita di una città. Di qui il cambio di denominazione dell'assessorato, 'alla crescita', cui è stata affiancata anche la carica di vicesindaco”.

Non solo: l'assessore Bulgarini ritiene possibile raggiungere entro il mandato amministrativo l'obiettivo dell'autonomia economica e finanziaria del settore attraverso il reinvestimento dei proventi nella medesima area, attraverso l'incremento dell'indotto della tassa di soggiorno e dell'indotto legato ai grandi eventi, ma anche attraverso una maggiore ricerca di finanziamenti regionali, statali ed europei, e un maggiore coinvolgimento del mondo privato. A questo proposito Bulgarini prevede che i privati passino via via da meri sponsor a veri e propri soci, in grado quindi di contribuire da attori protagonisti allo sviluppo della cultura vicentina.

Il ruolo dei Comuni infatti è destinato a cambiare – ha aggiunto l'assessore -: saranno sempre meno in grado di produrre eventi, che devono quindi far fare a soggetti esterni, i quali porteranno le risorse finanziarie necessarie per dare un futuro al settore, altrimenti destinato a morire”.

Per questo l'assessorato alla crescita punta a breve alla creazione di una Fondazione della Cultura della Città di Vicenza. “Un soggetto autonomo giuridicamente – ha precisato Bulgarini -, ma in stretta sinergia con il Comune, dove pubblico e privato si incontrano. Mentre infatti il Comune metterebbe a disposizione il patrimonio artistico della città per candidarsi a ospitare grandi eventi, le aziende avrebbero finalmente la possibilità di esaltare il proprio prodotto di qualità, innovazione e creatività, associandolo alla bellezza, alla storia, alla cultura del territorio, perchè solo così possono competere nel mercato globale, non certo nella corsa al ribasso dei prezzi. Il Museo del gioiello che la Fiera aprirà in Basilica Palladiana ne è un esempio: non sarà una vetrina, ma l'esaltazione di un prodotto che ha un valore competitivo superiore grazie all''habitat' culturale, storico, artistico e artigianale da cui proviene”.

Il soggetto cui il Comune pensa di affidare il ruolo strategico di motore di sviluppo è l'esistente Fondazione Teatro comunale Città di Vicenza, “che per statuto – ha precisato Bulgarini – può ampliare la sua compagine, evolvere i propri compiti e organizzare mostre ed eventi culturali, come del resto ha già fatto con l'ultima stagione di spettacoli classici”.

L'assessore ha quindi tracciato le altre strade che intende percorrere per arrivare ad attribuire a Vicenza l'etichetta di “città del bello”: superare i campanilismi per ragionare in un'ottica di cultura e bellezza diffuse nel territorio, anche provinciale; confermare ed espandere i progetti esistenti (ad esempio, gli spettacoli classici e le eccellenze culturali esistenti come i musei, l'Accademia Olimpica...) e promuovendone di nuovi (nel polo della creatività che verrà realizzato nell'area dell'ex Fiera); puntare su una maggiore programmazione delle attività e al riavvicinamento di quelle porzioni troppo vaste della popolazione lontane dai luoghi e dai momenti di cultura. L'assessore Bulgarini ha in questo senso annunciato l'idea di offrire a breve ai vicentini (possibilmente anche ai residenti in provincia e non solo in città) l'ingresso gratis ai musei un giorno alla settimana, così da stimolare l'interesse dei visitatori verso altre forme di cultura. “Sono convinto – ha concluso Bulgarini – che entrare in Basilica Palladiana sia un diritto per un vicentino, tanto quanto passeggiare in un parco”.

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