Città di Vicenza

08/07/2013

Complesso monumentale di San Biagio: firmato l'accordo di programma

Tra Agenzia del Demanio, Comune di Vicenza e Direzione regionale per i Beni paesaggistici del Veneto

L’Agenzia del Demanio, il Comune di Vicenza e la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto hanno firmato oggi un Accordo di Programma che consentirà di recuperare e restituire alla fruizione pubblica il Complesso Conventuale, le ex Carceri e l’area San Biagio per realizzare la nuova sede dell’Archivio di Stato di Vicenza e nuovi insediamenti residenziali, direzionali e commerciali.

Alla presenza dell'assessore alla progettazione e sostenibilità urbana, Antonio Dalla Pozza, l'importante documento è stato sottoscritto nella sala degli Stucchi di Palazzo Trissino dal sindaco Achille Variati per conto del Comune, dal direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto in rappresentanza del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Ugo Soragni, e dal direttore regionale per il Veneto dell’Agenzia del Demanio, Pier Giorgio Allegroni.

L’Accordo prevede la realizzazione di una permuta tra lo Stato e il Comune di Vicenza di due porzioni dello storico compendio, consentendo di razionalizzare l’utilizzo degli spazi dell’immobile. In particolare, la porzione ceduta dal Comune all’Agenzia del Demanio verrà destinata a nuova sede dell’Archivio di Stato, attualmente situato in un immobile in locazione passiva (affitto), consentendo di generare un notevole risparmio di spesa a carico dello Stato. Il Comune, dal canto suo, potrà realizzare nella porzione acquisita insediamenti residenziali, direzionali, commerciali e di artigianato che daranno vitalità ad un'area che oggi è in una situazione di marginalità.

Oggi è una giornata estremamente importate – ha dichiarato il sindaco – perché pone le basi per la riqualificazione di un'area straordinaria della città, che attualmente versa in uno stato di degrado. Si tratta peraltro di un accordo di programma assolutamente innovativo, perché Stato e Comune si sono messi d'accordo su alcune permute, che tutela l'area dal punto di vista storico, artistico e culturale, e soprattutto è un accordo di buon senso perché sarà appetibile per il mercato immobiliare, per volumetrie e destinazioni d'uso a fronte del soddisfacimento di un bisogno pubblico. L'operazione, pensata tre anni fa, ha un valore di circa 14 milioni di euro in tutto, ma, senza svendere, dovrà essere aggiornata al ribasso per il cambiamento in negativo del mercato immobiliare. Infine il Ministero ha trovato le risorse per l'elaborazione di un progetto preliminare che interessa tutta l'area, statale e comunale”.

In questo modo si soddisfano più esigenze – ha sottolineato Soragni -: la riqualificazione di un pezzo del centro storico della città e l'assegnazione di una sede appropriata all'Archivio di Stato, tagliando così i costi dell'affitto dell'attuale sede a Borgo Casale. Una parte del complesso verrà destinata a sede dell'archivio e a deposito dei fondi archivistici di maggior pregio, in sostanza quelli fino all'Unità d'Italia. Inoltre realizzeremo questa sede dell'Archivio senza alcun onere per l'amministrazione pubblica, perché sarà la prima volta che un'amministrazione dello Stato opera corrispondendo agli appaltatori immobili anziché somme di denaro. Senza questa formula non avremmo potuto assolutamente procedere perché risorse non ci sono”.

Ci sono stati dei rallentamenti nell'iter – ha infine spiegato Allegroni – perché la 'spending review' aveva bloccato gli acquisti da parte della Pubblica Amministrazione, con il blocco perfino delle permute. In realtà una norma interpretativa ha alla fine consentito di superare questa limitazione”.

Secondo quanto previsto dall’Accordo, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici, al fine di recuperare le risorse necessarie al restauro della porzione destinata ad Archivio di Stato, potrà bandire la gara d'appalto per il recupero del bene, il cui prezzo sarà pagato al soggetto aggiudicatario tramite il trasferimento in proprietà di una restante porzione del bene (di più recente edificazione) nella quale, con un piano attuativo, potranno essere ricavate residenze, attività commerciali e terziarie.

Per quanto riguarda gli obiettivi del Comune, l'operazione del valore di circa 6,7 milioni di euro di rivitalizzazione dell'”Area San Biagio Aim - ex carceri - complesso conventuale”, già prevista nella pianificazione urbanistica dell'amministrazione comunale, è stata l'anno scorso proposta per un cofinanziamento al Ministero delle infrastrutture nell'ambito del Piano nazionale per le città. Il progetto mancò di poco il contributo statale ed è ora ai primi posti, in attesa del finanziamento promesso dal Governo con una nuova trance del Piano Città. L'obiettivo è infatti rimasto quello di ricucire il centro storico attraverso contrà Porti e contrà San Marco con l'argine del fiume e corso Fogazzaro. Nel contempo, la riqualificazione dell’ambito permetterà, in futuro, la migliore valorizzazione della palazzina comunale “ex Aci” attualmente sede di uffici comunali, e del complesso in cui ora ha sede Aim Vicenza.

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