Città di Vicenza

05/07/2013

L'assessore Sala alla tradizionale cena estiva dell'albergo cittadino

“Presto un nuovo regolamento, un protocollo sanitario e migliorie per questa importante struttura di prima accoglienza”

“E’ stata una serata ricca di calore, di simpatia e umanità”, questo il commento dell’assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala alla tradizionale cena estiva organizzata dagli ospiti e dagli operatori dell’albergo cittadino, ieri sera nel cortile della struttura di prima accoglienza del Comune di Vicenza.
Oltre una cinquantina i presenti – fra ospiti, volontari e operatori – che hanno condiviso alcune ore di incontro con grigliata e gara di karaoke, di cui sono state giurate d'eccezione le volontarie che gestiscono un punto di distribuzione di vestiario all’interno dell’albergo una volta la settimana.
“E’ stato un momento semplice di condivisione – prosegue l'assessore, che ha partecipato all'iniziativa insieme al consigliere comunale Stefano Dal Pra Caputo -  L'informalità aiuta a conoscersi, e gli ospiti mi hanno raccontato, seppur brevemente, alcuni momenti di vita, le difficoltà che, per alcuni, sono legate a eventi del passato anche lontano, per altri sono recenti e dipendono da improvvise situazioni di impoverimento, con mancanza di lavoro, e conseguente perdita della casa”.
“In tutti, naturalmente con diverse sfumature, ho incontrato il desiderio di tornare ad avere un posto proprio dove vivere, unito alla gratitudine nei confronti dell’amministrazione e della cittadinanza di dare loro un letto, in varie occasioni un pasto, e un percorso insieme alle assistenti sociali e agli operatori volto a ritrovare l’autonomia perduta”.
“Ho incontrato agenti di commercio, operai, artigiani che negli ultimi anni si sono trovati senza lavoro, qualche giovane o adulto migrante ma soprattutto italiani. Tornare a casa da questo incontro e potere disporre delle proprie cose, dei propri spazi, dei propri tempi, fa percepire in modo forte la difficoltà di dovere al contrario condividere per periodi anche lunghi spazi e tempi comuni, e le tensioni che possono nascere se non si opera ciascuno per la propria parte per cercare di rendere la migliore possibile la convivenza fra persone con storie di vita e caratteri così diversi, che non si sono scelte reciprocamente e che non hanno scelto di vivere in una situazione così precaria”.
Rispetto all’albergo cittadino, luogo di soglia minima di accoglienza, che nasce per situazioni di emergenza ma che in molti casi diventa, in mancanza di alternative sostenibili, un tetto per periodi anche estesi, il Comune ha in corso un processo complessivo di verifica interna e con l’ente gestore, la cooperativa COSEP. “Intendiamo procedere a breve alla revisione del regolamento, in cui chiederemo il coinvolgimento degli ospiti, all’introduzione di un protocollo sanitario a tutela degli ospiti stessi, a migliorie riferite alla richiesta di maggiore acqua calda e di altri suggerimenti ricevuti”, evidenzia a questo proposito l’assessore.
Oltre all’albergo, che offre il primo gradino di accoglienza, il Comune dispone di appartamenti con la presenza di operatori che costituiscono i passi successivi nella ripresa dell’autonomia personale.

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