Città di Vicenza

29/03/2013

Complesso di San Biagio, pronto l'accordo di programma con Ministero e Demanio

Variati: “È una giornata importante: si gettano le basi per la trasformazione verso il bello di un'area in pieno centro storico”

Complesso monumentale di S. Biagio: arriva l'accordo di programma e quindi il via libera per una grande operazione in grado di restituire alla città un'area del centro storico attualmente abbandonata e degradata. È il risultato della convergenza di interessi tra Comune di Vicenza e Ministero per i beni culturali, che, con l'Agenzia del Demanio, intende realizzare a S. Biagio una nuova sede dell'Archivio di Stato, dove verrà conservata la parte nobile del patrimonio documentario. Il Comune, dal canto suo, ha condiviso l'obiettivo del Ministero per due motivi: per il risultato culturale di recupero del bene e per la realizzazione di insediamenti residenziali, direzionali, commerciali e di artigianato che daranno vitalità ad un'area che oggi è in una situazione di marginalità.

Hanno presentato l'accordo questa mattina a palazzo Trissino, al termine di un'apposita seduta di giunta, il sindaco Achille Variati, l'assessore alla progettazione e innovazione del territorio Francesca Lazzari e il responsabile della Direzione regionale dell'Agenzia del Demanio Pier Giorgio Allegroni.

È una giornata importante – ha dichiarato soddisfatto il sindaco – perchè, se il consiglio comunale approverà l'accordo nella seduta programmata per il 9 aprile prossimo, sarà un bel modo di chiudere il mandato amministrativo, dato che si saranno di fatto gettate le basi per un'ulteriore trasformazione verso il bello di una parte della città, nel cuore del suo centro storico. Il complesso di S. Biagio si trova, del resto, in un luogo straordinario, tra S. Marco, ponte Pusterla, S. Biagio e corso Fogazzaro. Seppure ora in una progettazione di massima – ha aggiunto -, lì il Comune vuole ricavare in particolare un polo di attrattività di carattere culturale, prevedendo tra le altre cose alloggi di edilizia residenziale pubblica destinata soprattutto a famiglie giovani: così daremo una bella iniezione di gioventù al centro storico, dove potremo così attirare non solo abitanti danarosi”.

Il primo progetto risale al 2002 – ha spiegato Lazzari -, noi ne abbiamo cominciato a parlare nel 2009 e il tavolo con il Ministero è stato aperto nel 2010, avviando un intenso periodo di lavoro da parte degli uffici del patrimonio e dell'urbanistica. La nostra logica è quella di allargare il concetto di centro storico riqualificando un'area fondamentale, in grado di mettere in movimento un'area più grande del polo di S. Biagio e di dare impulso e stimolo alle attività commerciali della zona fino a corso Fogazzaro. Con le permute poi avremo un intero chiostro a proprietà pubblica, impreziosendo ancora di più l'area, che, grazie anche alla presenza dell'archivio di Stato, avrà una vocazione culturale: l'idea è infatti quella di ragionare insieme alle associazioni e agli operatori culturali della città per rendere questo luogo flessibile, aperto e accogliente”.

L'operazione risponde a criteri di risparmio della spesa pubblica nell'ambito degli affitti passivi – ha spiegato Allegroni -. A volte lo facciamo con permute, a volte con ristrutturazioni di immobili dello Stato, a volte con operazioni di valorizzazione: qui, su S. Biagio, convergono tutte queste modalità, dando luogo ad un'operazione che, grazie al Comune di Vicenza e al contributo dell'architetto Ugo Soragni, sovrintendente regionale del Ministero dei beni culturali, è la prima in Italia di questo tipo, perchè si autofinanzia all'interno dello stesso immobile”.

Per rendere gli spazi meglio distribuiti tra Stato e Comune e più funzionali ai rispettivi scopi, è stato necessario raggiungere un'intesa sulla permuta di alcune parti del complesso di S. Biagio.

Dopo la firma dell'accordo, al fine di recuperare le risorse necessarie al restauro e al risanamento della parte statale, è previsto che il Ministero bandisca una gara d'appalto con cui verrà ceduta all'aggiudicatario una porzione di proprietà statale (quella di più recente edificazione) alla quale verrà cambiata la destinazione urbanistica d'intesa e a cura del Comune, per ricavarne residenze, attività commerciali e artigianali.

Per quanto riguarda gli obiettivi del Comune, l'operazione del valore di circa 6,7 milioni di euro di rivitalizzazione dell'”Area San Biagio Aim - ex carceri - complesso conventuale”, già prevista nella pianificazione urbanistica dell'amministrazione comunale, è stata l'anno scorso proposta per un cofinanziamento al Ministero delle infrastrutture nell'ambito del Piano nazionale per le città. Il progetto mancò di poco il contributo statale ed è ora ai primi posti, in attesa del finanziamento promesso dal Governo con una nuova trance del Piano Città. L'obiettivo è infatti rimasto quello di ricucire il centro storico attraverso contrà Porti e contrà San Marco con l'argine del fiume e corso Fogazzaro. Nel contempo, la riqualificazione dell’ambito permetterà, in futuro, la migliore valorizzazione della palazzina comunale “ex Aci” attualmente sede di uffici comunali, e del complesso in cui ora ha sede Aim Vicenza.

 

 

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