Città di Vicenza

29/03/2013

Venezia Nordest 2019 Capitale dalla cultura, l’assessore Lazzari aderisce all’appello

L'appello è promosso dalla rete Nordest Eventi per rilanciare la candidatura

Occorre sbloccare la situazione di impasse istituzionale in cui si trova il progetto di candidatura di Venezia Nordest 2019 Capitale Europea della Cultura con un segnale forte che coinvolga il territorio, riunendo cittadini, imprese ed enti: questo il senso dell’appello promosso dalla rete Nordest Eventi per dare un segnale forte al Sindaco di Venezia e al Comitato fondatore affinché diano rapidamente incarico a un professionista competente per realizzare il Dossier di candidatura. I contenuti del documento sono stati ampiamente elaborati negli ultimi 5 anni attraverso decine di manifestazioni, dibattiti e incontri in tutto il territorio del Nordest, ma necessitano di una stesura finale.
L'esplicita volontà della Regione del Veneto, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Venezia, della Provincia Autonoma di Trento e della Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige danno garanzia di una coesione istituzionale che il Nordest non ha mai conosciuto in nessun altro momento della sua storia. Tuttavia i promotori e firmatari dell’appello lamentano un preoccupante stallo che rischia di compromettere l’esito della candidatura, a causa di un continuo gioco di rinvii e difficoltà istituzionali.
Un’iniziativa che ha già raccolto un vasto consenso, riunendo firme prestigiose del mondo istituzionale, della cultura e dell’associazionismo oltre al sostegno di privati cittadini.
Occorre un segnale forte e un impegno concreto per rilanciare la candidatura di Venezia e del Nordest a Capitale Europea della Cultura 2019 - dichiara l’assessore alla cultura Francesca Lazzari all’indomani della sua adesione all’appello promosso da rete Nordest Eventi-. Il Comune di Vicenza ha scelto di aderire a questo ambizioso progetto interregionale, forte anche della ricchezza e del valore dei tesori Palladiani presenti nel suo territorio, e consapevole della necessità di far crescere un’industria culturale di cui già si vedono i presupposti ma che ha bisogno di darsi una dimensione metropolitana che la renda attrattiva e competitiva nel mercato globale. Le risorse spese in azioni di diffusione della cultura, intesa in senso lato come strumento di conoscenza, d’innovazione e d’istruzione, producono infatti ricadute significative anche in termini di sviluppo, nell’accezione più ampia del termine, che comprende: economia, società, qualità della vita civile e senso delle istituzioni. In questo scenario le città, e quindi le amministrazioni locali hanno precise responsabilità di governo, devono diventare laboratori viventi per ripensare il futuro e per guidare il cambiamento in chiave sempre più europea”.

 



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