Città di Vicenza

25/02/2013

“Natura Vicentina”, on line l'ultimo numero della rivista del Museo naturalistico

Nuovi contenuti scientifici vengono proposti nell'ultimo numero di "Natura Vicentina", la pubblicazione del Museo naturalistico archeologico di Vicenza scaricabile on line (e liberamente) nella specifica sezione dedicata al museo del sito www.museicivicivicenza.it.

Il quindicesimo numero della rivista scientifica raccoglie in particolare due contributi significativi. Nel primo, Antonio De Angeli, specialista a livello mondiale nello studio dei crostacei fossili, propone una revisione della descrizione morfologica di una specie di brachiuro (granchio) noto nel territorio veneto. Confrontandolo con nuovi esemplari raccolti nelle rocce eoceniche della Valle del Chiampo, al brachiuro viene dato un nuovo nome, istituendo il genere Lessinicarcinus che lo distingue dal precedente. Si tratta di Lessinicarcinus euglyphos (Bittner, 1875). Gli esemplari studiati per la nuova descrizione sono conservati nella collezione del museo civico Zannato di Montecchio Maggiore.

Inedite poi le notizie contenute nel lavoro di Gianvittorio Martello, che descrive i risultati di uno studio delle alghe verdi – planctoniche ed epifitiche – del lago di Fimon: delle 55 specie descritte, ben otto infatti sono nuove per il territorio italiano. Un risultato di grande soddisfazione per l’autore, ma anche per il conservatore del museo, Antonio Dal Lago, che ha incoraggiato la raccolta dei campioni per lo studio, contribuendo così ad un approfondimento delle conoscenze di questo prezioso scrigno di biodiversità.

Solo due grandi appassionati di botanica come Masin Rizzieri e Silvio Scortegagna potevano poi cimentarsi nel compilare l'elenco della flora alloctona del Veneto orientale (Venezia, Rovigo, Padova e Vicenza). Un elenco di 539 specie, completato con la descrizione della distribuzione, dell'habitat e della frequenza. Un lavoro attento e preciso – corredato da un centinaio di belle immagini di fiori - che aiuta a comprendere l'evoluzione subita dal nostro paesaggio vegetale.

La rivista contiene anche il prezioso contributo di altri due affezionati collaboratori del Museo naturalistico archeologico, Roberto Battiston e Filippo Maria Buzzetti, che rilevano la presenza nel territorio veneto di quattro specie di rari insetti termofili. Questi insetti poco comuni, appartenenti a gruppi diversi e generalmente presenti in ambienti termofili di latitudini più meridionali, riescono a sfruttare microambienti di nuova formazione in zone distanti dai loro areali tipici.

Completa la serie dei lavori la descrizione di un curioso e originale erbario della Val Zoldana (Belluno), a cura di Carlo Argenti e Antonio Dal Lago: 100 campioni di exicata sono raccolti in un piccolo erbario rilegato a libro, realizzato tra il 1879 e il 1882 da Matteo Del Favero, insegnante della scuola elementare della Val Zoldana. Oltre alla revisione tassonomica dei campioni, è stata fatta da Carlo Argenti anche una precisa analisi dei termini dialettali usati per la descrizione delle piante e dei luoghi.

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.