Città di Vicenza

29/01/2013

Elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, anche i detenuti possono votare

Diritto di voto dei detenuti: in vista delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio Federica Berti, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, eletta dal Comune di Vicenza nel 2011, ricorda che i detenuti aventi diritto al voto sono ammessi a votare nel luogo di detenzione, dove sarà installato un seggio elettorale speciale.
Per poter votare, il detenuto, tramite l’Ufficio Matricola del carcere, deve far pervenire al sindaco del Comune nelle cui liste elettorali è iscritto, una dichiarazione di volontà di votare presso il luogo in cui si trova. La dichiarazione deve essere corredata dell’attestazione del direttore del carcere che comprova la detenzione dell’elettore.
Per votare è inoltre necessario possedere la tessera elettorale: in caso di smarrimento, dopo apposita denuncia, il detenuto deve inoltrare richiesta di duplicato al Comune nelle cui liste elettorali risulta iscritto, delegando poi al ritiro un familiare o un convivente. Il tutto deve concludersi entro i tre giorni antecedenti il primo giorno di voto.
Il Ministero dell’Interno, quest’anno, ha esplicitamente sollecitato i prefetti affinché si attivino per richiamare agli adempimenti di rispettiva competenza le amministrazioni comunali e i direttori degli istituti di pena e a svolgere attività di sensibilizzazione e informazione sull’argomento, in linea con la risoluzione dell’11 dicembre 2012 delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera che impegnano il Governo affinché il diritto di votare sia concreto per tutti coloro che nelle carceri italiane godono ancora dei diritti civili e politici.
Dichiara a questo proposito Federica Berti, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Vicenza: “Invito tutta la popolazione detenuta ad esercitare il proprio diritto di voto, a non lasciarsi abbattere, vincendo la sfiducia nelle istituzioni politiche che sino ad oggi, a dire il vero, si sono dimostrate poco efficaci per la risoluzione delle problematiche penitenziarie”.
Aggiunge l'assessore alla famiglia e alla pace Giovanni Giuliari: “Apprezzo l'iniziativa della Garante e mi associo a lei nell'invitare le persone private della libertà personale ad esercitare il loro diritto di voto. E' un modo importante per non rassegnarsi, per esprimere la propria volontà di cambiamento, per sostenere coloro che si impegneranno a risolvere il grave problema del sovraffollamento delle carceri e migliorare la qualità di vita delle persone detenute. Certo, si possono avere delle incertezze su chi votare, ma per un detenuto è ancora più importante non avere dubbi sul fatto di andare a votare: è una delle poche cose che gli sono rimaste, è la resistenza a non cedere alla rassegnazione, è rivendicare un diritto di cittadinanza dentro alle mura, è evitare di auto privarsi di un diritto che, se esercitato, può far sentire viva una persona."

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