Città di Vicenza

08/01/2013

Base Pluto, il sindaco Variati: “No a una nuova struttura impattante"

"Sì alla razionalizzazione e alla diminuzione degli insediamenti militari”

“Diciamo un netto no al progetto per la costruzione di un centro di addestramento nella base militare americana Pluto di Longare. Il territorio vicentino ha già subito troppo per le servitù militari e non può essere sopportata una nuova struttura impattante. L’aspettativa dei vicentini è che gli insediamenti militari esistenti siano razionalizzati e che il loro numero diminuisca”.
Così il sindaco Achille Variati sintetizza il parere negativo inviato alla Regione Veneto che aveva interpellato sia il Comune di Vicenza sia quello di Longare sul progetto. L’analisi della documentazione fornita all’amministrazione comunale, in cui viene descritta la realizzazione di una struttura con funzioni di bunker per munizioni e altre opere per accogliere centinaia di militari, ha portato alla formulazione del parere negativo.
“Fino a poco tempo fa la base Pluto era ritenuta in fase di dismissione – commenta il sindaco -. Abbiamo appreso dalla stampa del progetto per il centro di addestramento poiché il Governo italiano ancora una volta, come in passato con la base Dal Molin, si è contraddistinto per la mancanza di trasparenza. Ora la Regione ci ha chiesto un parere considerando, correttamente, che il progetto per la nuova struttura avrà ripercussioni anche su Vicenza, tenendo conto degli insediamenti militari già esistenti o in corso di realizzazione nel territorio vicentino”.
“L’amministrazione comunale è contraria a questo nuovo progetto – dice il sindaco – Riteniamo infatti che le basi esistenti e quella in costruzione nell’area dell’ex aeroporto Dal Molin siano in grado di ospitare il nuovo centro di addestramento: non c’è motivo per cui venga realizzata una nuova struttura militare a pochi chilometri dal capoluogo. Oltre che inutile, riteniamo la struttura dannosa dal punto di vista viabilistico perché causerebbe lo spostamento costante di mezzi militari da e per il centro di addestramento lungo le strade di collegamento fra le basi, strade già caratterizzate oggi da criticità legate al traffico. La realizzazione del nuovo centro per l'addestramento a Longare, inoltre, aumenterebbe la frammentazione delle strutture militari e avrebbe un impatto negativo sull’equilibrio dei Colli Berici: in fase di cantiere per gli sbancamenti necessari e le palificazioni previste e, una volta terminata l’opera, per le costruzioni in contrasto con il contesto ambientale e paesaggistico”.
“Queste sono le motivazioni tecniche per cui diciamo no al progetto – conclude il sindaco -. Ci sono poi le ricadute sulla società, che non si misurano in metri cubi di cemento o in numero di veicoli militari sulle strade. Nella società in generale e nella nostra comunità in particolare si sta diffondendo sempre di più la cultura della pace e della nonviolenza, come abbiamo visto solo pochi giorni fa con il cammino diocesano in occasione della 46esima Giornata mondiale della pace cui ho partecipato con il vescovo Beniamino Pizziol e moltissimi vicentini il primo gennaio. La richiesta che arriva dalla città è che le basi militari esistenti siano razionalizzate e che il loro numero diminuisca. Anche per questo diciamo no alla nuova struttura militare”.

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