Città di Vicenza

27/10/2012

Sirene per l'allarme alluvione, conclusa con soddisfazione la prova acustica

Variati: “Seguiranno altre prove: deve crescere anche da noi la cultura della prevenzione”

Si è conclusa la prova acustica delle 14 sirene per l'allarme alluvione installate sui campanili di Santa Maria in Araceli e di S. Pietro. I segnali di preallarme, allarme e fine allarme sono stati attivati a distanza di circa 15 minuti a partire dalle 10 di questa mattina nelle zone esondabili più sensibili della città per densità della popolazione e per numero di attività commerciali ed economiche: contrà Araceli, via Torretti, borgo Santa Lucia, via IV Novembre, piazza XX Settembre, quartieri di San Pietro e di San Marco.

Per rendersi conto di persona dell’efficacia dei segnali, su ponte degli Angeli, accanto al gazebo del gruppo comunale dei volontari della protezione civile, c’erano il sindaco Achille Variati e l’assessore alla protezione civile Pierangelo Cangini.

Per primo è stato dunque attivato il segnale di preallarme: cinque suoni della durata di 10 secondi ciascuno, intervallati da una pausa di 5 secondi che, in caso di reale emergenza, verrebbero attivati dalle 5 alle 3 ore prima della prevista esondazione, per avvisare la popolazione a rischio di mettere in sicurezza beni e proprietà. Poi è stata la volta del segnale di allarme: 60 secondi di suono continuativo, che verrebbe attivato un’ora prima della presunta esondazione per invitare i cittadini a raggiungere luoghi sicuri e ad assistere le persone anziane, inferme e inabili che necessitano di aiuto. Per ultimo è stato attivato il segnale di fine allarme-ripristino: due suoni da 20 secondi ciascuno, intervallati da una pausa di 30 secondi per indicare il rientro delle condizioni meteorologiche avverse e il ritiro delle acque alluvionali.

“Mi auguro che queste sirene non si debbano mai usare per vera necessità – ha dichiarato il sindaco Variati al termine della prova, dopo aver rilevato anche di persona l’efficacia dei segnali, sia entrando in alcuni esercizi pubblici sia chiedendo ai passanti -. Il test però era necessario per consentirci di tarare al meglio le frequenze, anche se è indubbio che dobbiamo diventare più europei in tema di prevenzione: deve crescere anche da noi la cultura delle prevenzione, che significa meno danni alle cose e alle persone. Per questo, nel tempo, faremo altre prove, in modo che la gente familiarizzi con i segnali”.

“Sono soddisfatto innanzitutto perché l’impianto si è dimostrato di facile uso, snello, efficace e affidabile dal punto di vista tecnologico – ha commentato l’assessore Cangini -. Dopo la breve prova acustica delle 13.30 di ieri, che aveva rivelato un’eccessiva debolezza del segnale, si è inoltre dimostrato azzeccato il cambio di tonalità del preallarme, che ora trasmette meglio la sensazione del pericolo. Ad ogni modo va ricordato che in condizioni di emergenza, il contesto sarebbe molto diverso rispetto alla normalità: la popolazione vedrebbe infatti le condizioni meteo avverse e il fiume ingrossato; e noi daremmo costanti informazioni via sms, sul sito internet del Comune e attraverso stampa, tv e radio. In altre parole, la situazione sarebbe di effettiva allerta”.

In tutto la prova di stamattina ha coinvolto circa 2.500 residenti e alcune centinaia di attività commerciali e professionali, ai quali i volontari della protezione civile – calorosamente ringraziati da sindaco e assessore per la dedizione dimostrata - avevano già consegnato nei giorni scorsi l'avviso della prova e il questionario sulla percezione del suono delle sirene assieme ad un pieghevole contenente il vademecum da seguire in caso di rischio alluvione.

In questo modo, dopo neanche 45 minuti dalla fine del test acustico, erano già una settantina i questionari restituiti spontaneamente dai cittadini nelle dodici postazioni dislocate nell’area interessata e presidiate da circa 25 volontari della protezione civile comunale.

“Ad una rapida occhiata alle risposte – ha dichiarato l’assessore Cangini –, pochissimi sono i cittadini che rispondono di non aver sentito nulla. Il punto più debole, ma lo sapevamo, è senz’altro nei piani bassi di via IV Novembre a causa della conformazione urbanistica della zona: oltre ad essere una strada già di per sé è molto rumorosa a causa dell’elevato traffico, le abitazioni sono ad un livello più basso che nel resto dell’area e gli edifici sono alti e disposti a cortina. I nuovi serramenti, inoltre, sono fatti apposta per tenere fuori i rumori; come all’istituto Farina, dove il segnale è arrivato debolmente, ad eccezione che nel quarto piano. Lì, infatti, avevamo installato uno dei cinque fonometri per misurare oggettivamente i decibel emessi, mentre l’altro fonometro posizionato internamente, alla scuola materna Fogazzaro di contrà S. Pietro, ha dato riscontri molto positivi ai segnali”.  

Ora, in base all’incrocio tra le risposte che i cittadini daranno al breve questionario (anche on line su questo sito nelle pagine dedicate al rischio alluvione) e le analisi dei rilievi fonometrici, il Comune potrà tarare al meglio il sistema di allarme da attivare in caso di emergenza dalla stazione operativa di Aim, in contrà Pedemuro S. Biagio: spetta al sindaco, infatti, consultato il prefetto, dare l'ordine di far scattare preallarme e allarme, sulla base comunque della combinazione di tre fattori individuati nel protocollo concordato con la Regione Veneto: oltre che dei livelli raggiunti dal Bacchiglione nei punti di osservazione di ponte Marchese e ponte degli Angeli, va tenuto conto anche dell’andamento meteorologico e dei modelli previsionali regionali.

Il sistema integrato di allarme sonoro è costato complessivamente 200 mila euro ed è stato finanziato con i 300 mila euro messi a disposizione dalla Fondazione Cariverona subito dopo l'alluvione di due anni fa. 

 

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