Città di Vicenza

26/10/2012

Site Pluto, Variati: "Comune non invitato, chiederemo formalmente di essere presenti"

"Suggerisco al segretario del Comipar di interpretare il proprio ruolo con maggiore attenzione e rispetto istituzionale - commenta il sindaco di Vicenza, Achille Variati -. E magari anche di verificare bene le cose prima di intervenire impropriamente. Il Comune di Vicenza non ha ricevuto alcun invito formale a partecipare alla riunione del Comipar: se un invito fosse arrivato, ci saremmo stati per far presenti le ragioni del territorio vicentino. E' molto semplice: un Comune è un ente della Repubblica, e pretendiamo di essere trattati con rispetto. Un ente non va alla riunione di un organo istituzionale se non è stato formalmente invitato. Dal segretario di un organo come il Comipar mi aspetto un comportamento consono al ruolo, non le polemichette da militante di partito. D'altro canto, è sorprendente il modo in cui la Regione gestisce un soggetto rilevante come il Comipar: scarsa trasparenza degli atti e sul proprio funzionamento, opacità nelle procedure e sulle decisioni, e in più la nomina di soggetti in evidente conflitto di interessi, come Roberto Cattaneo. Nulla di personale, ma se uno è - legittimante, ci mancherebbe - dipendente civile della caserma Ederle, forse non è il soggetto più adatto per far parte di un organo chiamato a fare importanti valutazioni su possibili nuovi sviluppi della presenza militare americana nel nostro territorio. Perché la domanda sorge spontanea: quali interessi difende? Non bisognerebbe mai trovarsi in una condizione di così palese conflitto. Detto questo, chiederemo per iscritto alla Regione che il Comune sia formalmente e stabilmente invitato alle riunioni del Comipar quando si discute di progetti o situazioni che interessano il territorio vicentino, visto anche che il Consiglio Regionale ha approvato un ordine del giorno che impegna la giunta del presidente Zaia a cercare il coinvolgimento degli enti locali sulla vicenda di site Pluto. Quello che sconcerta di questa storia, al di là di tutte le altre considerazioni, è che il caso Dal Molin non sembra aver insegnato nulla sul fronte della trasparenza verso le comunità locali: ancora una volta ci siamo trovati davanti a progetti già ben avviati, senza che le autonomie locali e gli enti di riferimento potessero, come sarebbe giusto e necessario, conoscere atti e documenti, o venissero interpellati sulle criticità di una nuova struttura militare americana in un territorio che, francamente, credo abbia già dato fin troppo alla cosiddetta 'Ragion di Stato'. Mi aspetto e pretendo un maggior rispetto per i cittadini".

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