Città di Vicenza

19/10/2012

Mercato ortofrutticolo, affidata alla Agrovì Vicenza la gestione di alcuni servizi

Ha preso il via lo scorso lunedì, 15 ottobre, la nuova gestione di alcuni servizi del mercato ortofrutticolo. Nel corso dell'estate infatti l'amministrazione comunale, attraverso un bando di gara, ha trovato un partner cui affidare alcuni servizi che non potevano più essere affidati a personale interno.

In passato il Comune ha avuto qui anche cinque-sei dipendenti – ha spiegato stamane l'assessore allo sviluppo economico, Tommaso Ruggeri, che questa mattina è andato in sopralluogo al mercato ortofrutticolo -, che però si sono via via ridotti negli anni a causa dei pensionamenti e che ora non siamo nelle condizioni di sostituire perchè altri sono i settori comunali che forniscono servizi essenziali e dove assegniamo le poche assunzioni che la legge consente. Questa, di fatto, è dunque la prima esternalizzazione di servizi che effettua l'amministrazione, anche se parziale”.

Per 18 mesi, quindi, con facoltà di rinnovo per un altro anno, la struttura di via del Mercato Nuovo 32 è ora gestita dalla società cooperativa Agrovì Vicenza, presieduta da Lino Brazzale, che questa mattina affiancava l'assessore Ruggeri.

Apprezziamo il coraggio che ha avuto l'amministrazione per questa nuova forma di collaborazione tra pubblico e privato – ha dichiarato Brazzale -. Questa è la nostra casa con 16 operatori sui 400 che utilizzano il mercato. Abbiamo quindi tutto l'interesse a seguire i nostri clienti, soprattutto gli ambulanti e i dettaglianti, con un occhio di riguardo anche per il consumatore finale”.

Tra i servizi che ora sono passati in gestione alla Agrovì figurano la portineria, il controllo degli accessi, la supervisione del funzionamento del mercato, la riscossione dei pagamenti per l'utilizzo delle strutture (mezzi di trasporto, pesa pubblica), la manutenzione ordinaria degli impianti e della pesa, la pulizia degli uffici di direzione, dei servizi igienici aperti al pubblico, degli spazi esterni e delle aree sotto la tettoia dei produttori, la deratizzazione, il pagamento delle utenze, lo sgombero della neve e lo spargimento del sale. La Agrovì, inoltre, paga un canone per l'intero periodo di 1.800 euro e soprattutto, entro sei mesi dall'inizio della concessione, si è impegnata ad effettuare interventi di manutenzione straordinaria per 65 mila euro (cui si aggiungono al massimo 21 mila euro da parte del Comune), destinati alla realizzazione di un sistema di controllo automatizzato degli accessi al perimetro del mercato ortofrutticolo: ciò consentirà infatti di far entrare solo i mezzi autorizzati, controllandone l’ingresso nelle diverse fasce orarie riservate alle varie tipologie di operatori, e di riscuotere correttamente i relativi diritti. Ancora, la Agrovì effettuerà investimenti accessori per altri 6.200 euro alle infrastrutture interne: “Vorremmo infatti rendere anche un po' più attraente la struttura – ha spiegato Brazzale -, che nell'ultimo anno è tornata ad essere frequentata quasi totalmente dai vicentini, mentre negli anni precedenti il 50% dei clienti era extracomunitario. Sistemeremo i bagni e rifaremo la segnaletica per rendere più sicura la circolazione dei mezzi”.

A fronte di tali impegni, la società potrà tenersi le somme derivanti dalla riscossione dei pagamenti degli abbonamenti, delle entrate giornaliere e dei tesseramenti degli operatori e dei fruitori del mercato (stimate in circa 64 mila euro) e le somme derivanti dalla vendita dei gettoni per l'utilizzo della pesa pubblica (stimate in circa 1.000 euro).

Il Comune invece continuerà ad incassare i canoni di affitto dei posteggi e dei magazzini, stimati, per il 2013, in circa 280 mila euro.

Il mercato ortofrutticolo è una struttura ancora molto importante, non solo per il Comune, ma soprattutto per gli operatori – ha sottolineato l'assessore Ruggeri -, che qui tengono nonostante i tempi difficili. Nel 2011 sono stati movimentati quasi 130 mila quintali di merci, di cui il 60% destinati al territorio di Vicenza, il 30% a quello provinciale e il 10% a quello regionale. Potrebbe senz'altro fare di più se si trasformasse da mercato ortofrutticolo a polo agroalimentare, ma servirebbero circa 30 milioni di euro che di questi tempi costituiscono una cifra purtroppo improponibile”.

 

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