Città di Vicenza

15/10/2012

Sirene per l’allarme alluvione: sabato 27 ottobre prova acustica

Sabato 27 ottobre ci sarà la prova acustica delle sirene installate per l’allarme alluvione. Non si tratta di un’esercitazione di protezione civile, ma esclusivamente del collaudo delle 14 sirene collocate sui campanili di Santa Maria in Araceli e di San Pietro.

Questa mattina l’assessore alla protezione civile Pierangelo Cangini ha illustrato il nuovo strumento di protezione e le modalità con le quali sarà testato. L’assessore ha ringraziato Cariverona per il finanziamento dell’intervento e la curia e i consigli pastorali delle due chiese per la disponibilità ad installare le sirene sui campanili, secondo un progetto approvato dalla Soprintendenza.

Da mesi – ha ricordato Cangini – Il Comune sta lavorando ottimamente con il genio civile per mettere in sicurezza la città grazie a numerose opere idrauliche, ma fino a quando non saranno realizzati i bacini di laminazione a nord, e in particolare quello di Caldogno, non potremo stare davvero tranquilli. Per questo abbiamo voluto realizzare un sistema d’allerta sonoro per il cuore della nostra città così duramente colpito dall’alluvione del 2010. Ciò consentirà, tra l’altro, di dirottare nelle altre zone a rischio le pattuglie della polizia locale e della protezione civile che hanno il compito di dare l’allarme attraverso i megafoni”.

 

Le sirene dei campanili di Araceli Vecchia e di San Pietro serviranno per allertare residenti e operatori di contrà Araceli, via Torretti, del borgo Santa Lucia, via IV Novembre, piazza XX Settembre, del quartiere di San Pietro e di quello di San Marco, per un totale di circa 2500 residenti e di alcune centinaia di attività commerciali e professionali.

Nei prossimi giorni i volontari del Gruppo Comunale della Protezione Civile distribuiranno a tutti questi cittadini un pieghevole con le informazioni sulle diverse tipologie di suono e su cosa si deve fare quando scatta l’allarme acustico. Insieme sarà consegnato anche un questionario da compilare dopo la prova generale del 27 ottobre proprio per consentire all’amministrazione comunale di tarare nel modo migliore l’impianto.

Durante il collaudo i volontari stessi saranno presenti, in divisa, sul territorio per contribuire alla valutazione dell'impatto dei suoni di allarme e per raccogliere i questionari compilati.

Ai cittadini, in particolare, sarà chiesto se hanno percepito in modo sufficientemente chiaro i tre segnali di allerta emessi dalle sirene: preallarme, allarme e fine allarme.

 

In caso di vera emergenza, la sirena del preallarme suonerà dalle 5 alle 3 ore prima della prevista esondazione e sarà quella che avviserà la popolazione a rischio di mettere al sicuro del cose che si trovano ai piani terra, seminterrati e interrati.

La sirena dell’allarme (60 secondi di suono continuativo) suonerà un’ora prima della presunta esondazione e sarà il segnale che inviterà i cittadini ad abbandonare i locali a rischio alluvione, secondo le procedure del piano di protezione civile.

Il segnale di fine allarme, in caso di avvenuta esondazione, potrà essere dato solo dopo che i tecnici avranno accertato la possibilità per la popolazione di rientrare nell’area allagata.

 

L’ordine di attivazione dei segnali potrà essere dato soltanto del sindaco, che procederà dopo aver consultato il prefetto. Se e quando far scattare preallarme e allarme dipenderà dalla combinazione di tre fattori individuati nel protocollo concordato con la Regione Veneto: oltre che dei livelli raggiunti dal Bacchiglione nei punti di osservazione di ponte Marchese e ponte degli Angeli, si dovrà tener conto contemporaneamente anche dell’andamento meteorologico e dei modelli previsionali regionali.

Proprio in questi giorni la Regione ha definito con propria deliberazione i livelli di criticità idraulica della rete dei principali dei fiumi veneti: per quanto riguarda Vicenza, si raggiunge la criticità moderata, che fa scattare il preallarme se anche previsioni del tempo e modelli risultano sfavorevoli, quando il Bacchiglione a ponte Marchese raggiunge quota 2 metri e 20 centimetri e a ponte degli Angeli 4 metri e 60. La criticità diventa elevata, e scatta il relativo allarme nel caso di meteo e modelli ugualmente sfavorevoli, quando il fiume arriva a 3 metri e 20 a ponte Marchese e a 5 metri e 40 a ponte degli Angeli.

 

Il sistema integrato di allarme sonoro è costato complessivamente 200 mila euro, che fanno parte dei 300 mila euro messi a disposizione dalla Fondazione Cariverona subito dopo l’alluvione del 2010.

L’impianto è costituito da 14 sirene installate sui campanili di Santa Maria in Araceli e di San Pietro, da un centro di controllo installato sulla Torre Bissara e da una stazione operativa allestita in Aim, i cui tecnici del centro controllo reti hanno il compito di attivare le sirene su ordine del sindaco.

La potenza dei diffusori è di 100 decibel a 32 metri dalla fonte e di 82 decibel a 250 metri; il livello dell’audio sarà automaticamente tarato sul rumore di fondo.

La fornitura e l’installazione sono della ditta Sofitel di Treviso, che si è aggiudicata l’intervento per 128 mila euro, somma alla quale vanno aggiunti le spese tecniche e per gli allacciamenti (24 mila euro), gli oneri per la sicurezza e l’IVA sulle opere.

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