Città di Vicenza

05/09/2012

Sale giochi, Variati: “Il Governo svende la salute dei cittadini"

"Per accontentare le lobby del gioco d’azzardo”

Il Governo svende la salute dei cittadini per accontentare le lobby del gioco d’azzardo”. Così il sindaco Achille Variati commenta la retromarcia sulle misure per contrastare la proliferazione del gioco d’azzardo contenute nella bozza di testo oggi in discussione in Consiglio dei Ministri.

Se venisse confermato quanto riportato dai media – spiega il sindaco – e quindi che nel testo non comparirà più il divieto di apertura di sale giochi a meno di 500 metri da luoghi sensibili come le scuole, significherebbe il fallimento totale dell’approccio al problema della ludopatia, la malattia del gioco che colpisce migliaia di italiani. Vorrebbe dire che il Governo ha rinunciato a una misura per proteggere la salute dei cittadini da quella che non esito a definire una piaga sociale che colpisce soprattutto i più deboli, come giovani, disoccupati e anziani, per fare un favore ai potenti gruppi economici che con il gioco d’azzardo muovono 80 miliardi di euro all’anno. Non esito a dire che il Governo preferisce mettere da parte l’interesse collettivo che riguarda la salute, il benessere, la qualità della vita dei cittadini, in particolare dei più vulnerabili, per difendere gli interessi di parte di chi garantisce entrate alle casse dello Stato. Un comportamento meschino che certifica che tutto ha un prezzo e si può comprare e vendere, anche la vita dei cittadini”.

Il divieto, per giunta solo parziale, riguardante la pubblicità del gioco d’azzardo contenuto nella bozza di testo – continua il sindaco -? Una misura solo marginale, che da sola non affronta il vero problema. È meno di un contentino, un palliativo, come il medico che pensasse di curare un tumore con un’aspirina. Alcuni giornali dicono che, con questa retromarcia, la montagna ha partorito il topolino; a me sembra che la montagna si sia completamente sgretolata al primo cenno di contrarietà delle lobby del gioco d’azzardo. Su questi temi da mesi sono impegnati almeno tre ministri, ma evidentemente la salute pubblica è in secondo piano dopo altri interessi considerati più importanti”.

Almeno il Governo chiarisse inequivocabilmente che le sale giochi devono rispettare anche le regole in particolare urbanistiche stabilite dai Comuni per aprire, come ha scritto nero su bianco il ministro Cancellieri affermando che non basta l’autorizzazione della Questura nella lettera che mi ha inviato – conclude il sindaco -. E invece no, i sindaci come sempre vengono abbandonati a loro stessi da Roma a scontrarsi con le lobby economiche e i tribunali amministrativi con armi spuntate: l’unico interesse del Governo è incassare soldi dalle tasse sulle giocate. Una vittoria degna di Pirro: quanto costerà in futuro tutto questo alla collettività? Quanti ludopatici dovranno essere curati a spese del sistema sanitario pubblico? Quanti italiani si saranno trasformati da forza produttiva a un peso per la società? Quante famiglie saranno state rovinate? Lo Stato dovrebbe pensare anche ai costi sociali del gioco d’azzardo a lungo termine, e non solo ai guadagni economici immediati”.

 

 

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