Città di Vicenza

16/08/2012

Mobilità, la giunta ha adottato il Pum: ciclabilità e trasporto pubblico prima di tutto

Le dimensioni, contenute, e la morfologia, pianeggiante, fanno di Vicenza una città a vocazione ciclabile, o comunque dove è possibile creare le condizioni per preferire lo spostamento in bus all'auto privata. Ne è convinto il sindaco Achille Variati, che questa mattina, assieme all'amministratore unico di Aim Mobilità, Pio Saverio Porelli, ha illustrato a Palazzo Trissino i contenuti principali del Pum, il piano urbano della mobilità, adottato questa mattina dalla giunta prima dell'approvazione del consiglio comunale prevista entro settembre.

Le circa 280 pagine del piano - tradotte in sei mappe della città con i futuri tracciati di bus, assi viari, ciclabili, aree a velocità limitata, parcheggi scambiatori - costituiranno il riferimento per gli interventi alle infrastrutture della città dei prossimi dieci anni.

E' evidente – ha dichiarato il sindaco - che un piano come questo dà identità ad un'amministrazione comunale: corrisponde infatti alla visione che noi abbiamo della città e per la quale io per primo voglio lavorare, perchè sono convinto che è l'assetto della mobilità migliore per innalzare la qualità della vita a Vicenza. Chiaro, tutto è opinabile, ma questa è la nostra idea. Ad ogni modo l'amministrazione è disponibile, anzi, promuoverà incontri pubblici per il confronto e la raccolta di suggerimenti. Certo che eventuali cambiamenti, poi, non potranno essere tali da far venire meno l'impianto”.

Il Pum, al quale ha lavorato un gruppo di tecnici comunali e di Aim Mobilità, contiene nella prima parte dati, analisi dei flussi e identificazione delle criticità da cui partire per le simulazioni basate sostanzialmente su tre filosofie alternative di governo della mobilità: la prima, in cui si privilegia l'accessibilità automobilistica; la seconda, che prevede integrazione ed accessibilità selezionata; la terza, che pone al centro lo sviluppo del trasporto pubblico e la ciclabilità. I risultati hanno portato l'amministrazione a scegliere la terza alternativa, tenendo conto delle previsioni di crescita della città desunte dal Pat e della conseguente variazione della domanda di trasporto.

Di qui il mix articolato di interventi necessari su viabilità, circolazione, sosta, trasporto pubblico locale e ciclabilità previsti dal Pum per favorire l'evoluzione della città verso la mobilità sostenibile, in cui l'uso privato dell'auto risulti sempre meno preferibile.

Oltre quindi allo sviluppo di un'estesa rete di percorsi ciclabili abbinata a zone a traffico moderato per attuare davvero l'idea di una “città amica della bicicletta”, il Pum punta in particolare alla creazione di tre linee ad alta mobilità, le cosiddette Lam, cioè linee ad alta frequenza dei bus (al massimo ogni 10 minuti o meno nella fasce di punta) che viaggeranno su estese tratte di corsie preferenziali e con priorità ai semafori. In quest'ottica la prima linea candidata alla nuova configurazione sarà l'attuale linea 1 da Ponte Alto alla Stanga, che prenderà il nome di “linea rossa”, sul modello delle città servite da metropolitana (le altre due saranno linea verde e linea blu).

Ai capolinea delle Lam, poi – ha spiegato Variati -, ci saranno i parcheggi scambiatori che andranno così ad aumentare l'offerta complessiva della città, perchè l'idea è che chi è diretto al cuore della città lasci il mezzo in questi parcheggi satellite e prenda una delle Lam che, con un solo trasbordo, lo porterà all'ospedale, piuttosto che all'Inps, alla stazione, in tribunale, in centro storico”.

Vogliamo infatti fidelizzare l'utenza – ha aggiunto Porelli -, rendendo più confortevole e veloce il viaggio, perchè oggi la velocità dei mezzi è troppo bassa per essere competitiva al mezzo privato: appena 14 chilometri orari”.

Per quanto riguarda la rete viaria, infine, il piano tiene conto delle realizzazione dei nuovi assi viari previsti, compresi il prolungamento di viale Martiri delle Foibe, la tangenziale nordest, la variante alla Sp 46, il traforo sotto i Berici. “Solo sviando il traffico su queste grandi infrastrutture del resto – ha osservato il sindaco - sarà possibile abbassare a strade urbane arterie che oggi sono di circonvallazione e solo così decongestioneremo i quartieri e il centro dai flussi di attraversamento”.

L'obiettivo infatti – ha aggiunto Porelli - è arrivare ad una gerarchia tra le strade, che oggi troppo spesso svolgono anche due-tre funzioni contemporaneamente, finendo per non farne bene nemmeno una e creando, anzi, sofferenza agli utenti”.

Infine il sindaco ha ricordato l'importante fase di audizioni che ha preceduto l'adozione del piano in giunta con le categorie economiche, professionali, associative e sindacali proprio per acquisire osservazioni e proposte.

 

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