Città di Vicenza

08/08/2012

La giunta ricorda la "Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo"

Oggi ricorre la "Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo", istituita nel 2001 dalla Presidenza del consiglio dei ministri "per rendere omaggio ai lavoratori italiani nel mondo e valorizzare il contributo sociale, culturale ed economico recato con il proprio impegno" nel giorno della ricorrenza della tragedia di Marcinelle.

Per ricordare i tanti sacrifici del lavoro italiano nel mondo, questa mattina la giunta comunale di Vicenza ha osservato un minuto di silenzio.

L’8 agosto 1956 un incidente nella miniera di carbone di Marcinelle, in Belgio, provocò la morte di 262 persone. 136 erano italiani, 95 belgi. Tra gli italiani, 5 erano veneti tra i 20 e i 30 anni.

Da allora Marcinelle è sinonimo dei terribili sacrifici che gli emigranti italiani hanno dovuto affrontare all’estero per sfuggire dalla povertà di una Patria che si stava lentamente sollevando dalla guerra.

Furono 140 mila gli uomini che arrivarono in Belgio dalle parti più povere d’Italia, Veneto compreso.

Lo Stato italiano li incentivava perché aveva siglato con il Belgio una convenzione che prevedeva l'invio di 2500 chili di carbone al mese per ogni mille operai italiani emigrati.

Andavano a fare un lavoro pericolosissimo che i belgi non volevano fare più.

E infatti i sacrifici di quella gente, non solo a Marcinelle, coincisero spesso con la morte: dal 1946 al 1963 in Belgio persero la vita in incidenti minerari 867 italiani, mentre a migliaia morirono negli anni seguenti, uccisi dalla silicosi.

Nei decenni successivi, anche grazie al sacrificio di tanti emigranti, l’Italia è diventata un paese ricco, fino a trasformarsi, alla fine del secolo scorso, in terra di immigrazione. E allora sono stati gli italiani a lasciare agli stranieri i lavori più pesanti, pericolosi, umili, che soprattutto in Veneto abbiamo potuto permetterci di rifiutare.

"Quest’anno – ha detto il sindaco nel corso del breve ricordo - nel pieno di una crisi economica che riguarda l’intero Occidente, celebrare la "Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo" richiede riflessioni nuove, categorie più ampie. Con gli stranieri che ritornano in Patria perché qui stanno sempre peggio e gli italiani che giorno dopo giorno perdono le sicurezze conquistate dai padri, interrogarsi sul "sacrificio del lavoro" ha sempre più a che fare con la dignità dell’uomo, qualunque sia il suo Paese d’origine. Una dignità che nel lavoro, fondamento della nostra Repubblica, trova compimento. Una dignità che l’assenza di lavoro rischia di annientare. Anche per questo il Comune di Vicenza, nel suo piccolo e nell’ambito delle sue competenze, sta soprattutto cercando di "dare lavoro" alle imprese dove italiani e stranieri, fianco a fianco, possano continuare a costruire futuro. Che è rispetto della legalità, dei diritti e della sicurezza dei lavoratori".

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.