Città di Vicenza

10/07/2012

L’ampliamento dell’ex Q8 va demolito

Variati: “Verso la chiusura di una vicenda che ci vide in prima linea nella difesa delle regole e del territorio”

L’ex Q8 va demolito. Il Comune ha notificato alla società Immobiliare Le Mura l’ordinanza che impone l’abbattimento dell’ampliamento del fabbricato lungo le mura di via Ceccarini.

I proprietari hanno 90 giorni di tempo per eseguire la demolizione. Se non lo faranno se ne occuperà direttamente il Comune, a loro spese.

Il provvedimento, firmato dal direttore del settore edilizia privata del Comune, architetto Michela Piron,  rappresenta un passaggio decisivo verso la chiusura di una vicenda che ha visto l’amministrazione Variati, fin dal suo insediamento, assolutamente contraria alla realizzazione di quell’edificio a ridosso delle mura cittadine.

“Ero sindaco da pochi giorni – ricorda il sindaco – quando la mia amministrazione si associò ad Italia Nostra e al comitato di Santa Lucia contro una decisione calata dall’alto che rischiava di produrre conseguenze pesantissime per il tessuto urbano. Oggi come allora ritengo quest’episodio una brutta e a tratti inquietante pagina della vita amministrativa di questa città. Una pagina che abbiamo voltato da tempo, mettendo al primo posto della nostra azione la salvaguardia del bene comune e il rispetto delle regole”.

“L’ordine di abbattere le opere divenute abusive – aggiunge l’assessore all’edilizia privata Pierangelo Cangini – ripristina una condizione di legalità in una vicenda che si è trascinata fin troppo a lungo a causa dell’inadempienza della precedente amministrazione. Mi auguro che il privato ottemperi subito all’obbligo di abbattimento. In caso contrario siamo pronti a intervenire per rimuovere uno scheletro francamente inaccettabile di fronte alle mura storiche di una città patrimonio dell’Unesco”.

 

Il caso, come si ricorderà, risale al 2007, quando la società Immobiliare Le Mura presentò al Comune istanza edilizia di ampliamento e sopraelevazione dell’ex distributore Q8, all’incrocio tra via Ceccarini e Borgo Scroffa, proprio di fronte alle mura di Santa Lucia.

In assenza di un pronunciamento della precedente amministrazione e di un piano urbanistico attuativo, nel marzo del 2008 un commissario ad acta inviato dalla Regione rilasciò clamorosamente il permesso di costruire. Nel giugno dello stesso anno il Tar, a cui si appellò la neo insediata amministrazione Variati assieme a Italia Nostra e al comitato Santa Lucia, annullò tale permesso, perché rilasciato in assenza del necessario strumento urbanistico. Nel 2009 tale sentenza fu confermata dal Consiglio di Stato.

Nel frattempo, però, i proprietari cominciarono comunque a realizzare l’ampliamento. In seconda battuta hanno chiesto al Comune di poter pagare una multa al posto della demolizione delle opere abusive, perché l’abbattimento avrebbe compromesso l’edificio preesistente. La documentazione presentata, tuttavia, non ha dimostrato tale rischio. Pertanto la dirigente comunale all’edilizia privata ha ordinato ai proprietari di demolire l’ampliamento abusivo: una muratura al piano interrato, pilastrature al piano terra e al primo piano, un solaio e una scala di collegamento tra i due piani.

 

Quanto alle previsioni urbanistiche dell’area, essa è stata messa “sotto tutela” dal PAT insieme a tutta la fascia fino a 50 metri dalle mura cittadine. Demandando all’ormai imminente Piano degli interventi i criteri e le modalità per la riqualificazione urbanistica ed edilizia di tali zone, il PAT ha infatti stabilito che fino ad allora vi potranno in generale essere realizzate soltanto ristrutturazioni edilizie, senza demolizione e ricostruzione.

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.