Città di Vicenza

20/06/2012

Sale giochi e scommesse, Variati: "Nessuna crociata, voglio solo tutelare la salute"

"Ma quale crociata. Voglio solo tutelare la salute dei cittadini. Se lo Stato se ne infischia, un sindaco ha l’obbligo di intervenire".

Il sindaco Achille Variati torna a parlare delle limitazioni al gioco d’azzardo nel territorio comunale dopo la revoca dell’agibilità alla società che gestisce la nuova sala di corso Santi Felice e Fortunato per violazione delle norme urbanistiche e del regolamento e alla vigilia della manifestazione organizzata dal comitato "Smetti & Vinci".

"Qui si tratta di arginare un fenomeno che è in forte espansione, non conosce regole e mette a repentaglio la salute dei cittadini – prosegue Variati -. Chi mi accusa di voler impedire la libertà imprenditoriale, dovrebbe informarsi su cos’è la ludopatia e quali devastazioni causa alle persone, alle famiglie, alla comunità: stiamo parlando di veri e propri "drogati del gioco" il cui numero, come spiega chi si occupa di aiutarli, è in fortissima crescita. Nel territorio comunale sono attive quasi venti sale giochi e scommesse, e altre sette hanno fatto richiesta di aprire. Perché questo settore non ha regole. Il sindaco è anche autorità sanitaria del Comune e ha l’obbligo di fare qualcosa per tutelare i cittadini da una piaga sociale".

"Soprattutto durante un periodo di crisi come questo – continua il sindaco – quando il fenomeno del gioco è in aumento, anche a causa di pubblicità che considero "criminali", che presentano il gioco d’azzardo come unica prospettiva, come ultima possibilità, come "la soluzione" per risolvere i problemi economici. Al contrario, dovrebbe essere detto chiaramente a chi gioca che "il banco vince sempre" come sui pacchetti di sigarette c’è scritto "il fumo uccide". Chi mi accusa di fare crociate, dovrebbe sapere che la malattia del gioco colpisce soprattutto disoccupati, minorenni e anziani, le persone più vulnerabili. Quando si parla di gioco d’azzardo, molti pensano al milionario che gioca alla roulette al casinò: la realtà, invece, è fatta di giovani, persone senza lavoro, casalinghe, nonni che buttano quel poco che hanno per inseguire il sogno impossibile dei soldi facili, della vincita che cambia la vita, sprofondando euro dopo euro in un baratro di disperazione. Perché ogni giorno sono bombardati da messaggi che assicurano che il gioco cambierà la loro vita. E proliferano i luoghi dove giocare".

"Questo è un problema che va al di là degli schieramenti politici – conclude Variati -. Ed in questo senso invito chi cerca la polemica politica a guardare cosa sta facendo il sindaco di Pavia: è un sindaco del PdL e vuole vietare le slot machine a meno di 500 metri da luoghi sensibili come le scuole. Noi sindaci siamo lasciati soli dallo Stato: è necessaria una regolamentazione e se non ci pensano a Roma, ci dobbiamo pensare noi sindaci. A Vicenza, a Pavia e in tutti gli altri Comuni dove stanno studiando misure per contrastare il proliferare del gioco d’azzardo. Lo ripeto: qui non si tratta di fare crociate, stiamo parlando della tutela della salute dei cittadini".

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