Città di Vicenza

01/06/2012

Gioco d’azzardo, il Comune invia sei diffide per impedire l’apertura di sale giochi

Il Comune diffida sei sale giochi e scommesse. Ai responsabili delle società che hanno avanzato le richieste, oggi verranno consegnate sei lettere di diffida per l’esercizio di attività di sala giochi e scommesse per violazione di norme annonarie e urbanistiche.

“È una scelta che nasce dall’esigenza di contrastare una vera e propria emergenza sociale e di tutelare quindi la salute pubblica – spiega il sindaco Achille Variati -. A livello nazionale si è passati da una spesa di 13 miliardi di euro giocati nel 2003 a 77 miliardi nel 2011. La dipendenza dal gioco coinvolge già 800 mila italiani e noi stiamo facendo quanto è nelle nostre possibilità per porre dei vincoli perché non si può attendere che lo Stato esca dal proprio immobilismo per contrastare il propagarsi di questo disastro. Io devo fare il possibile per proteggere i miei concittadini, e oggi, complice anche la crisi, quella del gioco d'azzardo sta diventando una piaga sociale che distrugge individui e sfascia famiglie”.

Da mesi il Comune di Vicenza è in prima linea per contrastare il proliferare dei locali dove si gioca d’azzardo, un fenomeno che sta dilagando, ponendosi come amministrazione capofila a livello nazionale su queste tematiche. Il contrasto al gioco d’azzardo è iniziato, grazie anche all’impegno del consigliere Raffaele Colombara della Lista Variati con l’associazione Avviso Pubblico, quando molti residenti delle zone di San Felice si sono rivolti a Palazzo Trissino preoccupati per l’apertura di una sala giochi vicino ad una scuola.

Il 19 dicembre scorso era stato approvata all’unanimità dal consiglio comunale una variante al regolamento comunale. Lo scorso febbraio era stata adottata una variante alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore che trasformava in prescrizione urbanistica la variante al regolamento già approvata. In sostanza, il provvedimento conferma e ribadisce tutti i vincoli che il regolamento pone alle nuove sale per la pratica del gioco: trovarsi al piano terra di edifici a destinazione ed adeguata potenzialità commerciale lontani almeno 500 metri da scuole, luoghi di culto, centri giovanili, strutture sanitarie e caserme, almeno 300 metri dal perimetro dei beni monumentali Unesco, almeno 100 metri dagli incroci stradali (50 metri se si tratta di strade locali) e con adeguata presenza di parcheggi .

Ma recentemente la questura ha autorizzato l’apertura di sei nuove sale giochi, anche alla luce di una circolare ministeriale. Da qui la contromossa del Comune, che ha deciso di percorrere la via delle diffide.

"Al di là delle valutazioni riguardanti la pubblica sicurezza - conclude il sindaco Variati -, poiché non sono rispettate norme annonarie e norme urbanistiche attinenti al governo del territorio, di potere esclusivo dell’ente locale, il Comune ha deciso di diffidare le ditte a utilizzare i locali per sale gioco e scommesse ove in difformità dalla norma urbanistica. E quindi in tutti e sei i casi presi in esame".

Sei diffide che arrivano all’indomani dell’approvazione in consiglio comunale del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo in tutto il territorio comunale.

 

 

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