Città di Vicenza

10/05/2012

Vicenza Jazz - Concerti di sabato 12 maggio

Ultima giornata per la diciassettesima edizione di New Conversations – Vicenza Jazz (ma seguiranno poi ancora alcuni giorni coi concerti di 'epilogo' nello spazio jazz club del Panic Jazz Cafè Trivellato). Sabato 12 maggio il gran finale del festival è al Teatro Olimpico (ore 21), con due concerti che esploreranno l'inesauribile universo musicale di Thelonious Monk. Si inizia con il nuovo sestetto del pianista Franco D'Andrea, assieme al quale ci saranno Andrea 'Ayace' Ayassot (sax alto), Mauro Ottolini (trombone), Daniele D'Agaro (clarinetto), Aldo Mella (contrabbasso) e Zeno de Rossi (batteria). Poi arriveranno tre pianisti di statura planetaria: Kenny Barron, Mulgrew Miller e Dado Moroni, che condivideranno il palco, ognuno col proprio strumento, in un incontro di virtuosi della tastiera.

Al Panic Jazz Cafè Trivellato, in Basilica Palladiana, alle ore 22:30 si esibirà il trombettista Fabrizio Bosso, ospite del gruppo del sassofonista Michele Polga, con Luca Mannutza (pianoforte), Luca Bulgarelli (contrabbasso) e Tommaso Cappellato (batteria). Nell'attesa del concerto principale del jazz club, alle 21:30 suonerà il Zambon-Fongaro-Straforini Trio.

La giornata vicentina è ricca di numerosi altri appuntamenti. Ai Chiostri di S. Corona (dalle 9 alle 16) si terrà il convegno "Musicoterapia e Professione: identità, prospettive e riflessioni" a cura dell'Associazione Italiana dei professionisti della Musicoterapia e del Centro Studi Musicoterapia Alto Vicentino. Il Conservatorio "A. Pedrollo" ospiterà un seminario con Franco D'Andrea (ore 11) e un concerto dell'Ensemble di jazz (ore 17). Poi ancora musica in Piazza Matteotti (ore 17) con gli Ukulele Lovers e alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari (ore 18) con la poetessa Anna Maria Farabbi, che incontrerà Rossano Emili (sax baritono) e Angelo Lazzeri (chitarra).

Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2012 è organizzato dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, in collaborazione con Aim Vicenza e Trivellato Mercedes Benz, con il concorso della Fondazione Cariverona, con la partecipazione dell'associazione Panic Jazz Club, il contributo della Regione Veneto e del Ministero per i beni e le attività culturali, oltre che con il sostegno di Confcommercio Vicenza e molti altri sponsor fra i quali Aquila Corde.

 

Tre pesi massimi del pianismo jazz internazionale, già tra loro legati da precedenti collaborazioni, alle prese con le musiche di Thelonious Monk, il più 'esoterico' di tutti i pianisti emersi dall'era bop, compositore incommensurabile. Kenny Barron (1943) è uno dei più apprezzati pianisti mainstream in circolazione. Della sua luminosa carriera bisogna ricordare gli esordi al fianco di Dizzy Gillespie, Lee Morgan e Freddie Hubbard, nonché la meravigliosa e proficua collaborazione al fianco di Stan Getz, di cui Barron fu il pianista preferito. Mulgrew Miller (1955) a soli vent'anni entrò a fare parte della mitica Duke Ellington Orchestra, sotto la direzione di Mercer Ellington. Ha poi suonato con giganti quali Betty Carter, Woody Shaw, i Jazz Messengers di Art Blakey e dal 1985 ha sviluppato una brillante carriera da leader. Dado Moroni (1962) è uno dei jazzisti italiani più apprezzati al di là dell'Atlantico, per la profonda comprensione del linguaggio afro-americano e la sfavillante tecnica solistica. A mettere assieme i suoi ingaggi internazionali si compone un'enciclopedia del jazz moderno: Dizzy Gillespie, Chet Baker, Roy Hargrove, Wynton Marsalis, Clark Terry, Freddie Hubbard, Ron Carter, Ray Brown…

Vincitore anche quest'anno del referendum Top Jazz (sia come miglior pianista che per la migliore formazione dell'anno; ma è arrivato sul podio anche per il miglior disco e come migliore musicista), Franco D'Andrea si conferma come una delle figure più rilevanti del jazz made in Italy da oltre trent'anni.

Dopo decenni di attività, D'Andrea dimostra di essere entrato in una luminosa fase della sua carriera in cui ogni situazione strumentale ha raggiunto il punto di più perfetta cristallizzazione: dalle stupefacenti performance del collaudato quartetto, all'innovativa proposta in trio con i fiati di Ottolini e D'Agaro, sino alla dimensione più raccolta del piano solo. Sono queste le basi da cui prende forma un evento straordinario: la fusione di due delle formazioni più blasonate del jazz nazionale, il quartetto e il "trio riff" di D'Andrea, in un solo, nuovo supergruppo che affronta le musiche di uno dei compositori prediletti dal pianista meranese, Thelonious Monk. D'Andrea esegue Monk come un esploratore che avanza in una terra sconosciuta, procedendo lungo percorsi dal fascino enigmatico sino a risolvere il fascino misterioso delle più importanti pagine musicali del jazz del Novecento: a Vicenza lo fa con un progetto appositamente creato per il festival.

Quella di Michele Polga è musica senza concessioni narrative o descrittive: è hard bop allo stato puro e personalmente revisionato, suonato con voce imponente e sicura in ogni nuance, appoggiato sull'efficacia di una serie di composizioni originali di lirica e muscolare astrazione e di alcuni standard portati alle estreme conseguenze musicali. Il tutto sostenuto da un gruppo che col genere ci va a colazione.

 

L'assetto dei brani fa molto Blue Note, mentre l'intesa tra i fiati, con il leader affiancato dalla tromba di Fabrizio Bosso, qui in un contesto assolutamente congeniale alle sue risorse espressive, raggiunge apici di virtuosismo a corpo libero.

Polga è indubbiamente tra i migliori solisti-compositori dell'ultima generazione: si tratta solo di far entrare questo dato di fatto nella consapevolezza più diffusa.

 

 

INFORMAZIONI:

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Tel.: 0444 221541 – 0444 222101
Fax: 0444 222155
e-mail: info@vicenzajazz.org
web: www.vicenzajazz.org

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