Città di Vicenza

08/05/2012

Area ex Zambon: terminata la demolizione degli edifici, tocca ora alla bonifica del suolo da parte dell’azienda farmaceutica

Area ex Zambon: il livello di inquinamento delle acque non si è propagato, anzi i valori dimostrano nel tempo una decrescita. Entro l’anno inoltre l’amministrazione comunale conta che possano iniziare i lavori di bonifica vera e propria dei circa 26 mila metri quadrati di via Cappuccini, il cui progetto sta per essere presentato nella sua forma definitiva dalla stessa Zambon Group.

È il gruppo farmaceutico infatti - che fino agli anni ’80 aveva sede industriale in via Cappuccini e dove ancora detiene la proprietà di un terzo dell’area -, ad accollarsi interamente i costi della bonifica ambientale, già iniziata comunque nel 2004 con l’allontanamento dei rifiuti interrati e la realizzazione poi di una barriera idraulica tuttora in funzione e monitorata anche dall’Arpav. Il Comune invece, proprietario degli altri due terzi, si è occupato nel 2011 della demolizione degli edifici per circa 40 mila metri cubi e dello smaltimento delle coperture in amianto, beneficiando di un contributo di 500 mila euro dalla Regione Veneto.

“Ringrazio la Zambon – ha dichiarato questa mattina l’assessore all’ambiente Antonio Dalla Pozza facendo il punto della situazione a Palazzo degli Uffici con a fianco Carla Ivaldi e Vittorio Piccinelli, rispettivamente amministratore e incaricato tecnico della Zambon Group - per il forte impegno che stanno dimostrando per la risoluzione del problema: raramente in casi di bonifica così complessi e spinosi si trova una tale disponibilità da parte delle aziende coinvolte”.

La Zambon peraltro ha anche accolto la richiesta del Comune di implementare il sistema di verifica e monitoraggio delle acque sotterranee fino a 40-60 metri, con tre nuovi piezometri che, installati nei mesi scorsi, hanno dimostrato che i valori delle sostanze inquinanti stanno progressivamente diminuendo.

Già ottenuto inoltre il via libera dall’analisi di rischio, la società farmaceutica presenterà a breve agli enti coinvolti - oltre al Comune anche Arpav, Ulss e Provincia – il piano di bonifica dell’area contaminata, la cui bozza è comunque già stata illustrata, e il cui costo è in fase di definizione, anche se si parla già di cifre a sei-sette zeri.

Le soluzioni che propone la Zambon per ridurre le concentrazioni di inquinanti partono dal presupposto condiviso con l’amministrazione di minimizzare il più possibile l’impatto dei lavori sul quartiere. “Ringrazio i residenti della zona – ha dichiarato a questo proposito Dalla Pozza - che in questi ultimi anni hanno sopportato le lavorazioni con pazienza e che altra ne dovranno portare nel prossimo futuro. La bonifica del terreno si concluderà infatti in tre anni, ma prevediamo meno disagi di quanto pensavamo inizialmente, perché molto materiale verrà trattato in loco e di conseguenza ci sarà meno via vai di mezzi. Nel contempo inoltre – ha assicurato - non si perderà tempo a perfezionare l’accordo urbanistico con la Zambon stessa per la riqualificazione dell’area, che riteniamo strategica per la posizione in cui si trova, e per la sua restituzione ai residenti sotto forma di spazi pubblici, possibilmente a verde”.

 

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