Città di Vicenza

21/04/2012

Inaugurato questa mattina Palazzo Cordellina, sede di un nuovo centro culturale per la città

Al termine del restauro iniziato nel 2007 e concluso nel settembre 2011 finalmente la Biblioteca Bertoliana può usufruire di un pregevole palazzo neoclassico, costruito su progetto di Ottone Calderari nel 1776 e appartenuto al giureconsulto veneto Carlo Cordellina, in passato utilizzato come sede scolastica e dal 1998 sede direzionale della Biblioteca Bertoliana.

Oggi, sabato 21 aprile alle 11 in contrà Riale 12 a Vicenza si è svolta la visita inaugurale di Palazzo Cordellina, restaurato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, alla presenza del sindaco Achille Variati, del presidente della Biblioteca Civica Bertoliana Giuseppe Pupillo e del vice presidente della Fondazione Cariverona Silvano Spiller.
Sono stati illustrati gli interventi eseguiti a cura delle soprintendenze per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico e a ai beni archeologici del Veneto.
Palazzo Cordellina, con il suo affaccio principale lungo contrà Riale, aspira a diventare un vero centro culturale per la città.
Il suo recupero architettonico è stato reso possibile dalla particolare attenzione riservata dall’amministrazione comunale che ha voluto restituire alla città un bene culturale di pregio, dalla competenza delle Soprintendenze ai beni ambientali e architettonici, per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico e ai beni archeologici del Veneto e, naturalmente, grazie all’indispensabile sostegno della fondazione Cariverona che ha finanziato il restauro per un importo complessivo di 5 milioni 500 mila euro.
La prima fase dell’intervento ha interessato gli interrati del palazzo, dove si è svolta una consistente campagna di scavi archeologici come da indicazioni della Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto.
Gli interrati, inaccessibili da molti anni, svuotati dal terreno che impediva di percorrere i vari ambienti, hanno messo in luce un proprio rilevante pregio architettonico per geometria delle forme con volte a botte e a crociera e ampie bocche di lupo su spessi muri in pietra e laterizio verso il lato strada e verso il loggiato; elementi questi che si sono rivelati importanti fonti di notizie archeologiche per arricchire le conoscenze in merito alle diverse epoche di crescita della città di Vicenza. Sono stati recuperati, infatti, reperti di origine romana, dell’età tardo antica e della fase altomedioevale, fase quest’ultima che ha fornito le notizie e i dati in assoluto più sorprendenti.
Gli importanti ritrovamenti a livello interrato hanno reso necessaria la realizzazione di soluzioni alternative per il collocamento delle componenti tecnologiche inizialmente previsto in tali spazi. E’ stata così ridefinita la progettazione impiantistica e realizzato il progetto per la costruzione di una fontana evaporativa funzionale agli impianti, nel cortile tra Palazzo San Giacomo e Palazzo Costantini.
Gli interventi eseguiti sono stati orientati al restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria, finalizzati al ripristino delle condizioni originarie.
In particolare ci si è occupati di consolidamenti strutturali dove necessario e, in particolare presso le volte in muratura del salone principale e dei loggiati con il rifacimento dei solai; del recupero delle pavimentazioni interne in battuto alla veneziana e del rifacimento delle pavimentazioni non originali, o irreparabilmente deteriorate; del restauro degli oscuri originali recuperabili e dei serramenti porta originali; del restauro delle inferriate e delle cancellate in ferro battuto, oltre che della realizzazione dei nuovi serramenti esterni,  necessari per adeguare la superficie vetrata degli infissi alle norme di sicurezza e d’isolamento termico vigenti; del restauro e pulizia di tutti gli elementi lapidei interni ed esterni anche con interventi di consolidamento e protezione dagli agenti biogeni ed atmosferici; del restauro intonaci interni con rimozione di tutti gli intonaci cementizi per sostituirli con nuovi a base di calce; della pulizia di pareti, soffitti e controsoffitti affrescati; del recupero del sottotetto e della copertura; infine del rifacimento completo degli impianti.
Devono ancora essere completati gli interventi di restauro sulla parte decorativa di cui si sta occupando Engim Veneto con l’aiuto degli studenti che partecipano ai corsi di Tecnico di restauro dei beni culturali, architettonici e ornamentali post diploma accreditati dalla Regione Veneto e con il sostegno economico della fondazione Cariverona. La collaborazione di Engim è iniziata qualche anno dopo l’inizio del restauro del palazzo, nel 2009, e proseguirà anche nei prossimi mesi.

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