Città di Vicenza

18/04/2012

Farmacie, ne mancano cinque a Vicenza in base alla nuova normativa: pronto il piano del Comune

A Vicenza c’è posto per cinque nuove farmacie. Lo ha stabilito la giunta alla luce di una recente normativa statale entrata in vigore lo scorso 24 marzo. La legge introduce infatti importanti modifiche per l’apertura di nuove farmacie con l’intento sia di sviluppare la competitività, sia di garantire una presenza più capillare sul territorio. Due i principi cardine delle nuove disposizioni: avere una farmacia ogni 3.300 abitanti e rispettare la distanza di almeno 200 metri tra le farmacie.

A Vicenza, pertanto, dove attualmente le farmacie sono 30 (una ogni 4 mila abitanti), sulla base della popolazione residente al 31 dicembre 2010, pari a 115.927 residenti, le sedi dovrebbero essere invece 35.

“Di qui la necessità di concludere in tempi strettissimi – spiega l’assessore allo sviluppo economico Tommaso Ruggeri – l’individuazione delle zone dove la copertura risulta carente, perché l’obiettivo è garantire un’equilibrata distribuzione del servizio su tutto il territorio tenendo conto anche dei cittadini residenti in aree scarsamente abitate. Riteniamo infatti che quello delle farmacie sia un servizio di enorme importanza per la popolazione, soprattutto perché aumenta sempre di più la componente anziana, che ha difficoltà ad effettuare spostamenti lunghi”.

Con il provvedimento deliberato questa mattina in giunta, l’amministrazione è quindi ora pronta per consegnare alla Regione, in tempo per la scadenza del 23 aprile e complete del parere dell’Ulss e dell’ordine dei farmacisti, le nuove sedi farmaceutiche individuate. Dopodichè la Regione bandirà entro il prossimo 23 giugno il concorso straordinario per soli titoli per la copertura delle sedi farmaceutiche di nuova istituzione e per quelle vacanti, che dovrà concludersi con l’assegnazione delle sedi entro il 23 marzo 2013.

Nel dettaglio, l’assessorato allo sviluppo economico ha suddiviso il territorio comunale in quattro macro aree, dove ha verificato il rispetto del rapporto di 1 a 3.300, in modo da individuare dove è necessario prevedere l’apertura di nuovi punti. Non ce n’è bisogno nella zona 1, corrispondente al centro storico, che anzi presenta un eccesso di farmacie (11): il rapporto è infatti di una ogni 1.415 abitanti.

La zona 2 (sud), per contro, che presenta tre farmacie in tutta l’area a sud della linea ferroviaria Milano-Venezia, risulta completamente sguarnita tra Casale e S. Pietro Intrigogna, nonostante la presenza di 3 mila residenti. Di qui la previsione di una farmacia a Casale.

Nella zona 3 (nord-est), comprendente l’ex circoscrizione 4, i quartieri di S. Pio X, Bertesina e Bertesinella, sono previste altre due nuove sedi, di cui una a S. Pio X, in aggiunta alle attuali sette.

Nella zona 4 (nord-ovest), infine, quella corrispondente alle ex circoscrizione 5 e 6 con nove farmacie, ne sono previste altre 2.

A questo schema il Comune aggiunge inoltre il fatto che due farmacie del centro storico vorrebbero da tempo spostarsi in periferia, ma ancora la Regione non ha chiarito al Comune se le nuove disposizioni normative abbiano superato la delibera dello scorso novembre con cui la giunta comunale assumeva la proposta dei due decentramenti. Ad ogni modo, tenuto conto dell’incremento demografico e delle pressanti richieste da parte dei quartieri (a Saviabona in particolare), l’amministrazione comunale prevede di distribuire queste due farmacie nelle zone 3 (a Saviabona) e 4 (area S. Felice-Cattane). In questo modo infatti il rapporto scenderebbe rispettivamente da 4.073 a 3.666 residenti per farmacia e da 4.188 a 3.839. E anche qualora le procedure per il decentramento non andassero a buon fine, l’amministrazione prevede che una delle nuove farmacie dell’area nord-est si collochi comunque nell’area centrale del quartiere di Saviabona.

 

 

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