Città di Vicenza

22/03/2012

Lavori post alluvione: quasi tutti conclusi i cantieri del genio civile, ma il sindaco Variati segnala al prefetto Stancari che bisogna sbloccare il bacino di Caldogno

Lavori di protezione idraulica e di salvaguardia della popolazione: questa mattina a Vicenza hanno fatto il punto sull’argomento il sindaco Achille Variati, il commissario straordinario per l’alluvione Perla Stancari e i tecnici del genio civile.

All’ordine del giorno, in particolare, la situazione dei sette cantieri che a Vicenza restano da completare a cura del genio civile, ma anche la situazione del bacino di laminazione di Caldogno e la proposta di realizzare un secondo bacino a nord di viale Diaz.

"Ora che stiamo completando la fortificazione degli argini – ha detto al termine dell’incontro il sindaco – non poter contare sul bacino di Caldogno in caso di piena potrebbe comportare per la città un’alluvione ancora più grave di quella del 2010. E dal momento che mi dicono che serviranno due anni di lavoro, auspico che Regione e proprietari dei terreni chiudano finalmente la questione degli indennizzi sulla servitù di allagamento, per la quale ad oggi non c’è ancora l’accordo".

"Per quanto ci riguarda – ha assicurato il prefetto Stancari – noi metteremo ogni energia perché i lavori sui bacini di laminazione di Caldogno e di Trissino inizino quanto prima. Vicenza è una città straordinaria che dobbiamo tutelare in ogni modo, così come il territorio che la circonda e che è stato duramente colpito dall’alluvione di Ognissanti".

Quanto ai lavori di difesa idraulica, il prefetto Stancari ha ricordato: "Dei 105 milioni di euro assegnati dalla Regione al genio civile, 24 milioni e 500 mila euro, pari al 23,3% del totale, sono stati destinati al territorio della provincia di Vicenza, dove sono stati finanziati complessivamente 47 interventi, di cui 16 a Vicenza. Tutti i lavori sono stati conclusi, a parte mezza dozzina di interventi cittadini che oggi sono stati esaminati e che contiamo siano chiusi entro l’anno, a dimostrazione della grande sinergia e laboriosità di questo territorio".

Le opere da completare in città sono quella in contrà Chiare e viale Rumor, i lavori di sistemazione idraulica e salvaguardia delle case lungo la sponda destra e quella sinistra del Bacchiglione vicino al ponte di viale Diaz, la sistemazione di frane lungo il Bacchiglione, i sovralzi degli argini destro e sinistro del Bacchiglione.

"Questa mattina – ha precisato il sindaco che era accompagnato dall’assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto – abbiamo affrontato una particolare criticità rappresentata dai lavori alla sponda sinistra del Bacchiglione, da porta santa Croce alla zona delle piscine: potrebbe essere necessario un aumento del finanziamento di 650 mila euro assegnato al genio per mettere totalmente in sicurezza la zona. Il Comune, infatti, grazie ai fondi dell’autostrada ha potuto destinare 300 mila euro per l’installazione di apposite valvole che in caso di piena blocchino il riflusso dell’acqua del fiume lungo le condotte delle acque meteoriche, ma in parallelo il genio dovrà realizzare dei lavori di sollevamento delle acque pluviali per farle defluire da un’altezza maggiore".

Durante l’incontro con il prefetto Stancari si è ragionato anche sulla realizzazione di un vero bacino a nord di viale Diaz, per il quale, attualmente, è stato previsto e finanziato solo un primo intervento di protezione tra quelli da realizzare entro quest’anno: "Sarà un bacino da 1 milione e 200 mila metri cubi di acqua – ha spiegato Variati – che in caso di piena consentirà di raccogliere le acque in esubero prima che si riversino in città, nel caso quello di Caldogno non sia sufficiente o, peggio, si tardi a realizzarlo". Il costo di quest’ultima opera è stato stimato in circa 12 milioni di euro: Regione deve approvarne il progetto preliminare, poi si dovranno trovare i soldi.

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