Città di Vicenza

16/03/2012

“Bike in place”, Vicenza si propone leader di un progetto europeo con altre quattro città per la creazione di aree sosta custodite per bici

L’obiettivo è realizzare delle aree di sosta custodite per le biciclette. Il motivo è stimolare gli spostamenti su bicicletta di residenti e pendolari. Il progetto targato Comune di Vicenza, dal respiro europeo, si chiama “Bike in place”. La giunta ha infatti approvato la partecipazione del Comune al programma europeo di cooperazione interregionale “Urbact II”, finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per favorire lo scambio di esperienze tra città europee diffondendo le conoscenze acquisite in materia di sviluppo urbano sostenibile. È la prosecuzione del programma “Urbact I” del 2002, che portò allo sviluppo di 38 progetti con il coinvolgimento di 290 città di 29 Paesi.

“Bike in place” è una proposta del Comune di Vicenza, che, se approvato dalla Commissione europea, diventerebbe leader di un gruppo di città europee che aderiscono in qualità di partner: Bilbao (Spagna), Czestochowa (Polonia), Arad (Romania) e Arta (Grecia). Il progetto si divide in due parti, una di sviluppo (6 mesi) e una di implementazione (24 mesi). Per la prima il budget necessario previsto è di 59.850 euro che verrebbero coperti integralmente: per il 70% dal co-finanziamento del Fondo Fesr e per il 30% dal Fondo di rotazione del Cipe.

“Dopo la positiva esperienza del progetto Conurbant – dichiara l’assessore alle politiche comunitarie, Umberto Lago -, in cui Vicenza è leader di una rete internazionale di città, Vicenza è oggi in grado non solo di partecipare, ma anche di proporsi come leader di progetti europei che rientrano, come Bike in place, negli obiettivi dell'amministrazione”.

Si partirebbe quindi a giugno prossimo con un incontro a Vicenza tra le cinque città europee partecipanti che così avrebbero modo di conoscersi, presentare le proprie politiche in tema di mobilità sostenibile e buttare le basi per il lavoro di progettazione: raccogliere e valutare criticamente casi virtuosi e fallimenti del servizio di sosta e custodia bici; individuare i luoghi o le zone attualmente scoperte ma potenzialmente interessate all’utilizzo del servizio; individuare associazioni, società, gruppi o singoli cittadini interessati ad avviare una sperimentazione, per assumersene poi, magari, la gestione; predisporre un report in cui registrare tutti i passaggi in modo che possano essere condivisi ed adattati in altre realtà; organizzare delle conferenze per la divulgazione dei risultati.

Durante la prima fase inoltre, le città partecipanti a “Bike in place” porterebbero nel gruppo l’esperienza delle aziende municipalizzate che operano anche in altre realtà, arricchendo quindi di spunti e informazioni la fase di analisi del progetto.

In qualità di leader, il Comune di Vicenza – che ha già intrapreso altri progetti a finanziamento europeo, sia come partner di Life-Nadia, sia come leader di Conurbant – intende in questo modo dare un ulteriore contributo, in forma attiva, alle politiche ambientali ed energetiche del proprio territorio, in particolare in vista del rispetto del protocollo di Kyoto, ovvero la riduzione del 20% delle emissioni inquinanti in atmosfera entro il 2020, impegno peraltro sottoscritto a Bruxelles il 29 novembre scorso con il Patto dei sindaci.

L’appuntamento ora è per fine aprile quando il Comune saprà se il progetto è stato valutato positivamente dalla Commissione europea.

 

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