Città di Vicenza

08/03/2012

La rivista Natura Vicentina diventa digitale

Nell’ultimo numero le nuove specie vegetali dei Berici e i rapporti tra Paolo Lioy e il geologo palermitano Antonio De Gregorio

"Natura Vicentina", pubblicazione del Museo naturalistico archeologico di Vicenza, diventa digitale. L’ultimo numero, quattordicesimo della serie, è disponibile solo in formato elettronico. La scelta, già compiuta da altre realtà scientifiche a fronte della continua riduzione delle disponibilità economiche, consente di mantenere in vita una rivista ricca di contributi significativi destinando ad altre attività del museo il risparmio ottenuto. Il formato elettronico, tra l’altro, riduce i costi di distribuzione ed aumenta la diffusione delle informazioni scientifiche prodotte dai collaboratori del museo naturalistico, a vantaggio della ricerca.

Sono cinque i lavori presentati in questo ultimo numero.

Rizzieri Masin e Silvio Scortegagna sono gli autori del primo dei tre lavori a carattere botanico. "Flora del corso planiziale del fiume Brenta, tra Bassano del Grappa (VI) e Limena (PD"), elenca e analizza la flora presente lungo questo tratto di fiume. Si tratta di oltre 830 specie tra le quali figurano numerose specie di pregio naturalistico, spesso specifiche delle comunità di prato arido, rare in pianura. Il 20% del totale è rappresentato da specie esotiche, molte delle quali, in questi anni, sono in forte espansione. Nel complesso si tratta di un numero considerevole di specie, se si tiene presente che il breve tratto del corso d’acqua preso in considerazione è poco differenziato dal punto di vista ambientale e scorre tutto in area di pianura.

A quattro anni dalla pubblicazione della Flora dei Berici (Stefano Tasinazzo, 2007), lo stesso autore fornisce nel suo contributo a Natura Vicentina un aggiornamento ragionato della flora vascolare rinvenuta sui Berici dopo questa data, descrivendo oltre 30 specie inedite per la zona. Si tratta di un numero consistente di specie per un’area di così ridotte dimensioni e oggetto di studio da molto tempo da parte di numerosi botanici.

A confermare l’interesse per la botanica e l’importanza che questa ricopre all’interno della rivista, inoltre, spicca il numero di collaboratori, ben 18, che hanno contribuito a descrivere le 65 specie raccolte nelle Nuove segnalazioni floristiche del Veneto. Tra le specie segnalate, 15 risultano nuove per la provincia di Vicenza e ben 4 sono state osservate in Veneto per la prima volta.

Nel 2011, in occasione delle celebrazioni del centenario della morte di Paolo Lioy, è stata valorizzata la figura del geologo palermitano Antonio De Gregorio; i due, oltre ad essere cugini, condividevano comuni interessi per la paleontologia. Antonio Dal Lago ed Ermanno Quaggiotto presentano nella pubblicazione due lettere conservate nell’archivio del Museo naturalistico archeologico di Vicenza, nelle quali è documentato il prestito di collezioni paleontologiche del museo di Vicenza ad Antonio De Gregorio, per lo studio del materiale in preparazione della pubblicazione della "Fauna di S. Giovanni Ilarione", pubblicata nel 1880.

Già in precedenti lavori apparsi su Natura Vicentina, Elvio Cerato analizzava dati meteorologici del Vicentino o dei Colli Berici. In questo numero presenta un lavoro sulle "Osservazioni meteorologiche a Vicenza" dove espone i risultati della ricerca e ricostruzione delle serie di dati termometrici e pluviometrici della stazione di Vicenza, prendendo in considerazione dati dal penultimo decennio del ‘700 fino al 2010. La ricostruzione si basa soprattutto sull’attività dell’osservatorio meteorologico istituito all’Accademia Olimpica nel 1857.

La pubblicazione (formato pdf) può essere richiesta gratuitamente al Museo naturalistico archeologico di contrà Santa Corona, 4. (0444 320440 – 222815 – museonatarcheo@comune.vicenza.it) . Prossimamente sarà disponibile anche sul sito www.museicivicivicenza.it .

 

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.