Città di Vicenza

22/02/2012

“Mompracem”, la mostra dedicata alla memoria dello scrittore Emilio Salgari allestita a Casa Cogollo, prorogata fino al 4 marzo

Esposte opere ceramiche di giovani artisti e designer del vicentino e del bassanese

La mostra “Mompracem”, allestita a Casa Cogollo detta “del Palladio”, in corso Palladio 165, dedicata alla memoria dello scrittore Emilio Salgari, di cui quest’anno si celebra il centenario della morte, è stata prorogata fino a domenica 4 marzo.

Ideata non come un’esposizione dedicata ai suoi libri, ma come un omaggio ideale reso attraverso le opere in materiali ceramici di giovani artisti e designer residenti nel vicentino e nel bassanese, Manuel Baldini, Simone Lucietti, Paolo Polloniato, Carlo Stringa e il gruppo Sprout, composto da Denis Imberti e Stefano Tasca, questa mostra mette in scena, attraverso il tema conduttore dell’isola, gli immaginari di giungle e di misteri che erano cari all’autore nato a Verona nel 1862 e morto a Torino nel 1911.

L’esposizione, organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, a cura di Stefania Portinari, e realizzata grazie al sostegno di Regione del Veneto, Gruppo AIM e Gemmo spa, potrà essere visitata dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19 (chiuso il lunedì).

In mostra si potranno ammirare alcuni misteriosi scrigni che contengono ll Significato della vita realizzati da Simone Lucietti, vincitore ex aequo nel 2007 del Premio Faenza – il più importante premio italiano per la ceramica contemporanea -, vascelli fantasma e apparizioni giocose di Paolo Polloniato, che dopo un lungo soggiorno parigino ora vive tra l’Italia e Bruxelles, figlio d’arte di una dinastia che ha lavorato per una delle più note manifatture ceramiche di Nove, vegetali e animali metamorfici del gruppo Sprout che prevedono singolari connubi tra vetro e ceramica, meditazioni metafisiche su mondi lontani di Manuel Baldini realizzate grazie a una collaborazione con la manifattura Dal Prà, sempre di Nove, e ancora evocazioni zoomorfe e altre biomorfe simili a madrepore di Carlo Stringa, che realizza le sue opere in modo “avventuroso”, secondo procedimenti segreti che mescolano le tecniche più tradizionali a sorprendenti effetti contemporanei.
Una sezione vintage esporrà reperti preziosi di fine anni quaranta-primi cinquanta delle manifatture di Nove, tra i quali una pantera nera di Ruffo Giuntini (Pisa 1899-Empoli 1980) realizzata per le “Ceramiche Ancora”, degli elefanti in terraglia di Carlo Stringa (Nove 1919-1990), alcuni ideati per le medesime “Ceramiche Ancora” e altri per le sue “Ceramiche Carlo Stringa” e delle bellissime piastre con scene di boscaglie realizzate in maiolica nel 1959 da Alessio Tasca.

Per l’occasione ha scritto un testo in catalogo uno dei maggiori esperti salgariani, il vicentino Roberto Fioraso, che oltre ad essere tra i fondatori de “Ilcorsaronero, rivista salgariana di letteratura popolare”, ha curato la pubblicazione in volume di tre romanzi salgariani apparsi solo in appendice (La Tigre della Malesia, Gli strangolatori del Gange, La Vergine della pagoda d’Oriente), dei raccontini per bambini apparsi sul settimanale “L’Innocenza”, di volumi per la collana Emilio Salgari L’opera completa della Fabbri e di altri per la Giunti Editore di Firenze, oltre ad essere l’autore di numerosi saggi e della monografia Sandokan, amore e sangue (2004). Come ben ci ricorda, Mompracem è infatti soprattutto un “luogo dell’anima”, simile all’Isola non trovata di Guido Gozzano, segnata sulle carte dei corsari e che tutti cercano ma che non appena viene intravista si dilegua nell’aria lontana. E se sono passati cento anni dal tragico mattino del 25 aprile 1911 in cui il “padre degli eroi” si suicidava a colpi di rasoio sulle colline di Torino, per tutti questi anni i suoi volumi hanno continuato a «correre trionfanti per il mondo» come egli stesso ebbe ad affermare perchè “le sue storie sono storie di avventure meravigliose, di lotta, di guerra, di viaggi per terra, per mare, per aria, di eroi uomini e donne, e sono spesso storie d’amore che egli ambienta nei suoi sogni di viaggiatore mancato”, visto che “nonostante il millantare un passato di navigatore e viaggiatore che ha visto ogni angolo della terra, non ha mai viaggiato se non forse per il tragitto da Venezia Brindisi a bordo, non si sa a quale titolo, di una piccola nave”.

Informazioni: assessorato alla cultura, uffmostre@comune.vicenza.it, 0444 222122 - 0444 321354.

 

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