Città di Vicenza

07/02/2012

Sala Bernarda inaugurata oggi dopo i lavori di ristrutturazione: arredo in chiave contemporanea, pareti in marmorino e soffitto a cassettoni restaurati, nuovi impianti tecnologici

Cinquantasette nuove postazioni, moderne, in legno e alluminio, tecnologicamente avanzate, dotate di microfono, piano inclinabile, punto luce, cassetto illuminato e pulsanti per le votazioni elettroniche. Sopra, sul soffitto, le nove grandi tele del cassettonato ligneo restaurate. Ai lati, le pareti in marmorino completamente rifatte. E ancora: impianti elettrico, video, microfono, di registrazione e di votazione nuovi di zecca.

È la nuova Sala Bernarda, il salone della Loggia del Capitaniato in cui si tengono le sedute consiliari, dopo gli importanti lavori di ristrutturazione. Un mix di innovazione e storia, tecnologia e arte, come da progetto dell’architetto di fama internazionale incaricato dal Comune, lo spagnolo Salvador Perez Arroyo. Insieme a lui, questa mattina, hanno inaugurato la restaurata sala consiliare che si affaccia su piazza dei Signori, davanti alla Basilica Palladiana, il sindaco Achille Variati, il presidente del consiglio comunale Luigi Poletto e l’assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto, alla presenza di assessori, consiglieri comunali e di Gianfranco Pavan del consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, che ha contribuito all’operazione con 50 mila euro.

“Il consiglio comunale rappresenta la massima istanza democratica della città di Vicenza – ha dichiarato Poletto –: è attraverso il consiglio comunale che la sovranità popolare si esprime con pienezza. È qui che le forze politiche si incontrano e si scontrano, è qui che si intrecciano i diversi pareri sul futuro della città fino alla loro armonizzazione per far emerge il governo della città. Ringrazio quindi tutti quelli che hanno collaborato all’iniziativa, dagli enti alla banca, dalle aziende agli uffici”.

“La sala consiliare si presenta ora con un aspetto molto europeo - ha annotato Variati -, confortevole e sobrio allo stesso tempo, in grado di sposarsi in modo armonioso con il contesto. I lavori fatti inoltre aumenteranno l’efficienza dei meccanismi di votazione e la funzionalità degli impianti, giovando quindi anche alla democrazia, che è il bene più prezioso che abbiamo“.

“E’ un’opera importante – ha aggiunto Tosetto – rivelatasi necessaria e urgente a causa dei frequenti guasti agli impianti di registrazione, amplificazione e votazione, che erano andati in scena nel 2010 durante le ultime sedute consiliari tenute a Palazzo Trissino. Fu allora infatti che, nonostante i tempi di ristrettezze economiche e finanziarie del Comune, siamo stati tutti d’accordo, assessori e consiglieri, ad affrontare il problema della ristrutturazione della sala dal punto di vista non solo degli impianti, ma anche dell’arredamento, ormai inidoneo ad ospitare qualsiasi sistema tecnologico di nuova generazione”.

Presa le decisione di intervenire, quindi, due anni fa emerse la necessità di trovare una nuova sede, temporanea, per le sedute del consiglio comunale che si sarebbero tenute durante il cantiere (32 tra giugno 2010 e gennaio 2012), individuata poi nella sala consiliare di Palazzo Nievo, grazie all’ospitalità della Provincia.

Sala Bernarda, pertanto, il cui nome deriva da Giovanni Battista Bernardo, il capitano della Serenissima Repubblica che affidò ad Andrea Palladio la progettazione della Loggia del Capitaniato, ha visto per primo lo smontaggio dei vecchi banchi, poi, tra novembre 2010 e il luglio successivo, il restauro delle tele del soffitto (Francesca Faleschini restauro e conservazione di opere d’arte) e dei suoi cassettoni lignei (Edilrestauri, Vicenza), nonché degli intonaci di sottofondo e il rifacimento completo delle superfici a marmorino con revisione completa di tutti gli elementi in pietra della sala su progetto e direzione del settore lavori pubblici e grandi opere del Comune (ancora Edilrestauri). Quindi è seguita la lucidatura del pavimento alla veneziana, il montaggio del nuovo arredo prodotto dalla Tma Srl di Sant’Elena (Padova) e l’adeguamento dei vari impianti, tra cui quello elettrico affidato ad Aim.

Il nuovo arredo di sala Bernarda si presenta oggi semplice, leggero e dalle tonalità neutre per meglio armonizzarsi con la sala stessa: è ispirato al design italiano anni ’60 e ’70, particolarmente adatto ad ospitare le più moderne tecnologie. La disposizione dei banchi, completi di sedute in pelle, rimane invariata, ma le file risultano più arcuate e ciascuna postazione profonda quasi il doppio rispetto a prima. Gli impianti di registrazione, amplificazione e votazione sono supportati dalla tecnologia più avanzata e l’alimentazione elettrica arriva dall’alto, sulla falsa riga delle lampade ad arco di Castiglioni.

“Soltanto in Italia e in pochi altri Paesi può essere realizzato un lavoro del genere – ha evidenziato l’architetto Arroyo -. Io stesso avevo contattato delle aziende non italiane per invitarle a partecipare alla gara, ma molte hanno rinunciato, convinte di non essere all’altezza. Sono quindi molto soddisfatto, quasi sorpreso, del risultato e ringrazio tutti per la collaborazione”.

In tutto l’operazione è costata 670 mila euro, di cui 410 mila euro a carico del Comune, (230 mila per l’arredo, 120 mila per gli impianti, 40 mila per il marmorino delle pareti, 10.400 per il trasferimento del vecchio arredo in circoscrizione 4 e 9.600 per le sedute a palazzo Nievo) e 260 mila euro a carico della Soprintendenza per la sistemazione del soffitto e delle tele di Gian Antonio Fasolo, che versavano in un cattivo stato di conservazione.

Con i ribassi d’asta sono state infine acquistate 30 sedie per il pubblico e integrato il sistema di registrazione video (anche per la diretta on line delle sedute consiliari sul sito www.comune.vicenza.it).

 

 

 

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