Città di Vicenza

01/02/2012

Sale giochi: dopo il regolamento in arrivo una variante urbanistica per bloccare il fenomeno

Sale giochi: il Comune rafforza i vincoli per le nuove aperture preparandosi ad adottare una variante alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore. Il documento recepisce e trasforma in prescrizione urbanistica quanto già previsto nel recentissimo regolamento comunale approvato il 19 dicembre all’unanimità dal consiglio comunale.

“Si tratta – ha detto oggi l’assessore all’innovazione e progettazione del territorio Francesca Lazzari – di un passaggio normativo che anticipa il nuovo piano degli interventi, regolando la problematica delle sale giochi dal punto di vista urbanistico”.

“E’ il massimo che il Comune può fare per contenere un fenomeno dai livelli preoccupanti – ha aggiunto l’assessore allo sviluppo economico Tommaso Ruggeri -  A tempi di record l’amministrazione comunale rafforza con questo nuovo provvedimento il regolamento comunale approvato a dicembre per rispondere ad un’aspettativa della comunità, sempre più preoccupata dal dilagare del fenomeno delle sale giochi, come dimostra la mobilitazione di migliaia di cittadini, riuniti in comitati promossi anche da alcune scuole. Questo passaggio renderà ancora più difficile aprire nuove sale in città e diventerà uno strumento utile anche alla questura, che si occupa dell’autorizzazione delle sale scommesse e sale bingo”.

Il provvedimento conferma e ribadisce tutti i vincoli che il regolamento pone alle nuove sale per la pratica del gioco: trovarsi al piano terra di edifici a destinazione ed adeguata potenzialità commerciale lontani almeno 500 metri da scuole, luoghi di culto, centri giovanili, strutture sanitarie e caserme, almeno 300 metri dal perimetro dei beni monumentali Unesco,  almeno 100 metri dagli incroci stradali (50 metri se si tratta di strade locali) e con adeguata presenza di parcheggi .

Grazie a queste disposizioni Vicenza diventa apripista per gli altri Comuni che hanno già chiesto copia dei provvedimenti adottati: “Del resto a livello nazionale – ha concluso Ruggeri - si è passati da una spesa di 13 miliardi di euro giocati nel 2003 a 77 miliardi nel 2011. Senza contare che la dipendenza dal gioco, che coinvolge già 800 mila italiani, non riguarda solo le sale, ma anche le giocate attraverso internet. Grazie anche all’impegno di molti consiglieri di maggioranza e minoranza, tra i quali Raffaele Colombara e Fioravante Rossi, noi stiamo facendo quanto è nelle nostre possibilità per porre dei vincoli, ma è scandaloso che lo Stato non sia ancora intervenuto in modo adeguato per contrastare il propagarsi di questo disastro”.

 

 

 

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