Città di Vicenza

31/01/2012

Precari e staff del sindaco: Variati risponde a Berlato: "Odiosa disinformazione di chi strumentalizza situazioni dolorose, sapendo bene che non dipendono dal Comune"

"E’ odiosa l’azione di disinformazione di chi strumentalizza situazioni umane anche molto dolorose, addebitando all’amministrazione comunale responsabilità che quest’ultima non può avere". Risponde così il sindaco Variati all’odierno attacco di Sergio Berlato sul tema dei lavoratori precari, e prosegue: "Come l’onorevole Berlato ben sa, infatti, il Comune non ha mai scelto di penalizzare i servizi all’infanzia e al sociale licenziando volontariamente i lavoratori precari. Come Berlato ben sa, il sindaco non può spostare a suo piacimento i fondi da un capitolo all’altro del bilancio per assumere i lavoratori precari. La verità è ben diversa e riguarda un’assurda norma dello Stato che io stesso ho denunciato e che con l’Anci nazionale stiamo cercando di far modificare al Senato: come moltissimi altri Comuni italiani Vicenza non può più, per legge, confermare alla sua scadenza il personale a tempo determinato, qualunque sia la sua funzione, perché il rapporto tra il costo del personale, compreso quello delle società in house, e la spesa del bilancio ordinario supera il 50 per cento. E’ evidente che non si tratta di scegliere tra personale delle scuole e personale dello staff del sindaco, perché, finché non cambia la norma e non ci consentono di togliere dal conteggio i dipendenti di Aim, Amcps e Acque Vicentine, non potremo più assumere nessuno in nessun ruolo e, di conseguenza, non potremo confermare il personale in scadenza. Quanto poi ai costi del mio staff, che qualcuno definisce esorbitanti diffondendo infamie e cifre da capogiro che non corrispondono nemmeno lontanamente al vero, dico solo che il mio capo di gabinetto e portavoce, a sua volta lavoratore a tempo determinato, percepisce 35 mila euro netti all’anno, sommando due incarichi prima rivestiti da due diverse persone e dando disponibilità di orario non inferiore alle 12 ore al giorno, sabato e domenica compresi".

"Non è davvero gettando fango su chi amministra – è la conclusione di Variati - che si risolvono i problemi dei lavoratori precari, per i quali questa amministrazione nutre il massimo rispetto e, come i sindacati ben sanno, ha attuato negli anni coraggiose politiche di stabilizzazione".

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