Città di Vicenza

14/12/2011

Pari opportunità: il Comune partecipa ad un bando regionale per consolidare i servizi dello sportello “Ascoltodonna” e per fornire consulenza per l’avvio di micro imprese al femminile

Consolidare i servizi a sostegno delle pari opportunità tra donna e uomo presenti a Vicenza. E’ l’obiettivo che si prefigge il Comune partecipando al bando regionale in scadenza il 19 dicembre prossimo che stanzia contributi a favore dei progetti degli enti locali per i servizi permanenti a favore delle donne.

Il progetto che verrà presentato alla Regione per ottenere il finanziamento del 50% del costo complessivo di 16 mila euro prevede in particolare di consolidare il servizio dello sportello informativo “Ascoltodonna” gestito dall’associazione “Donna chiama Donna” in collaborazione con l’amministrazione comunale, proponendo attività ed iniziative in ambito legale, occupazionale e di inserimento lavorativo, imprenditoriale, culturale e formativo, psicologico e sanitario e di conciliazione delle tematiche famigliari e del lavoro.

“La novità questa volta – sottolinea Cristina Balbi, consigliera comunale delegata alle pari opportunità – è che abbiamo ritenuto di proporre alcune azioni e strumenti specifici che possono creare le condizioni per l’avvio di un’attività lavorativa in forma autonoma attraverso la costituzione di micro imprese. Per questo prevediamo percorsi di orientamento e formazione di base, oltre ad una consulenza personalizzata volta ad orientare, promuovere e sostenere lo start-up. Per il reinserimento delle donne che cercano un lavoro di tipo dipendente, stiamo invece consolidando i legami con il centro per l’impiego affinchè ci possa essere un punto di riferimento semplificato per una consulenza specifica e permanente”.

“In questo periodo di crisi economica, infatti – aggiunge Balbi -, è evidente che è proprio la donna nella famiglia a risentirne maggiormente: in termini di uscita dal mondo del lavoro, di difficoltà a mantenere l’impiego, di rientro dalla maternità e di difficoltà in genere a gestire lavoro e vita famigliare con ripercussioni sull’intera famiglia. Investiamo quindi sull’inserimento lavorativo perchè riteniamo che la sicurezza economica possa essere il nodo centrale per poter garantire un’effettiva politica di pari opportunità”.

 

 

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.