Città di Vicenza

30/11/2011

Sale gioco e scommesse, pronto il regolamento da portare in consiglio comunale per contenere sopratutto l’impatto sociale

Pronto il testo del regolamento comunale per le sale gioco. “E una volta approvato dal consiglio comunale - come ha sottolineato questa mattina l’assessore allo sviluppo economico Tommaso Ruggeri al termine della giunta -, a Vicenza entrerà in vigore uno dei provvedimenti più restrittivi a livello nazionale”.

Per aprire una sala gioco infatti occorrerà trovare locali commerciali che non siano seminterrati, che siano dotati di parcheggi privati con superficie almeno uguale a quella della sala gioco (sommata alla superficie dell’eventuale area per somministrazione) e che rispettino precise distanze per escludere una buona parte della città: almeno 500 metri da istituti scolastici, centri giovanili, luoghi di culto, caserme, strutture residenziali o semiresidenziali sanitarie o socio-assistenziali; almeno 300 metri dal perimetro del centro storico tutelato dall’Unesco e dalle aree monumentali delle tre ville palladiane (La Rotonda, Trissino e villa Marcello a Bertesina); e almeno 100 metri dagli incroci stradali, riducibili a 50 metri se si tratta di strade locali.

Infine, il regolamento prevede che a differenza di quanto accade oggi, per aprire una nuova sola gioco non sarà più sufficiente presentare una Scia (segnalazione certificata di inizio attività) per cui si può automaticamente aprire l’attività il giorno dopo, ma sarà necessario richiedere un’autorizzazione, così che il Comune avrà il tempo per effettuare tutte le verifiche sul possesso dei requisiti.

Il provvedimento elaborato dall’assessorato allo sviluppo economico del Comune - frutto di un lavoro coordinato con prefetto, questore, polizia locale e altri settori comunali - intende in questo modo contenere l’impatto delle sale gioco sulla sicurezza urbana, sulla viabilità, sull’inquinamento acustico e sulla quiete pubblica, ma vuole soprattutto dare una risposta all’allarme sociale per le possibili degenerazioni che l’ormai dilagante “febbre da gioco” porta con sé.

Come nel quartiere di S. Felice, dove 80 residenti hanno firmato una petizione contro la possibile apertura di una nuova sala gioco e scommesse in viale San Lazzaro. Preoccupazioni che il sindaco Achille Variati ha fatto proprie durante un recente incontro pubblico organizzato dal consigliere Raffaele Colombara, tanto da assumersi personalmente l’impegno di far approvare rapidamente un nuovo regolamento più restrittivo per l’apertura di nuove sale gioco.

“Il problema esiste anche a Vicenza, ma è diffuso in tutto il Paese – ha evidenziato Ruggeri - ed è dovuto allo Stato che, liberalizzando il settore, ha pensato solo ad assicurarsi nuove entrate e non si è preoccupato invece dei problemi di dipendenza dal gioco d’azzardo, di cui sono vittime in particolare i giovani, e del degrado che queste attività possono potenzialmente creare nei quartieri che le ospitano”.

“A Vicenza – ha concluso Ruggeri - le sale gioco hanno avuto un boom negli ultimi tre anni: da 4-5 sono diventate 16, di cui 8 autorizzate dalla questura e 8 dal Comune. Stiamo quindi ora verificando, in sede di comitato di ordine pubblico sotto il coordinamento del prefetto e in collaborazione con il questore, se anche le autorizzazioni rilasciate dalla questura possono fare riferimento al nostro regolamento, considerato che le rispettive competenze sono disciplinate da articoli diversi dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Stiamo esaminando con attenzione una recente pronuncia della Corte Costituzionale che, per un caso analogo di legge approvata dalla Provincia di Bolzano, sembra aver confermato questa possibilità”.

 

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