Città di Vicenza

30/11/2011

Tassa di scopo per la sicurezza del territorio, Variati: “Proposta condivisibile, ma la difesa del suolo deve essere una scelta prioritaria per il Governo”

Questo il commento del sindaco di Vicenza Achille Variati alla proposta di una tassa di scopo per la sicurezza del territorio Veneto:

“Il convegno dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili ha rilanciato ieri, da Vicenza, un’idea già sostenuta pochi giorni fa dal governatore del Veneto Luca Zaia, quella di una tassa di scopo per mettere in sicurezza il territorio veneto. E’ un’idea su cui sembra quindi esserci il consenso tanto della maggioranza politica che guida la Regione quanto del mondo dell’impresa, uniti dalla preoccupazione di trovare i finanziamenti per realizzare il piano da 2,7 miliardi di euro per le opere necessarie per garantire la sicurezza idrogeologica della regione. Lo spirito della proposta è condivisibile, ma a una condizione: oltre a chiedere un sacrificio al popolo veneto già colpito dall’alluvione e in un momento delicato per l’economia e i bilanci familiari, credo sia indispensabile fare pressione sul Governo perché a Roma capiscano che la difesa del suolo è una priorità assoluta. Per garantire la sicurezza dei cittadini e anche per dare slancio all’economia, come hanno sottolineato gli amministratori locali che hanno firmato il documento dei sindaci alluvionati lanciato recentemente dalla nostra Amministrazione Comunale e che sta raccogliendo adesioni in tutta Italia. Una recente indagine della Cgia di Mestre ha dimostrato che i soldi per queste opere a Roma ci sono: sono le decine di miliardi di euro di entrate che ogni anno arrivano dalle cosiddette “tasse ecologiche” sull’energia, i trasporti, e le attività inquinanti. Ma di questi miliardi solo l’1% viene destinato ad opere di prevenzione, il restante 99% viene dirottato su altri settori che spesso nulla hanno a che fare con la salvaguardia dell’ambiente e la sicurezza idrogeologica. Sono sicuro che i veneti con grande senso di responsabilità non si tireranno indietro se sarà chiesto loro un contributo destinato a finanziare le opere per la difesa del suolo, come proposto nell’assemblea dell’Ance. Ma credo anche che tutti insieme dobbiamo chiedere al Governo di considerare la sicurezza idrogeologica una priorità assoluta della sua politica di sviluppo cui destinare adeguati finanziamenti. Lo chiedono Vicenza, il Veneto, l’82% dei Comuni italiani che sono a rischio dissesto idrogeologico, i 3 milioni e mezzo di italiani che vivono in zone di massima allerta. Insomma, se il nostro territorio deve una volta di più essere chiamato a far da sé, da Roma ci aspettiamo almeno un segnale che inverta la tendenza di tutti i governi degli ultimi decenni, che hanno sistematicamente ignorato gli investimenti in questo campo lasciando intere comunità esposte al rischio di calamità naturali”.

 

 

 

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