Città di Vicenza

31/10/2011

Alluvione, sindaci soddisfatti per i rimborsi a cittadini e imprese, ma preoccupati per i lavori che mancano, la burocrazia e i meccanismi di allerta

Un appello al Governo perché l’assetto idrogeologico del Paese diventi uno dei motori dello sviluppo del Paese (vedi comunicato precedente), soddisfazione per la celerità con cui la procedura dei rimborsi si sta concludendo, preoccupazione perché i soldi per completare l’intera messa in sicurezza dei territori non ci sono, perché l’allerta richiede maggior coordinamento e perché le procedure amministrative rallentano di mesi i lavori. Soprattutto su questi punti si sono concentrati i sindaci più alluvionati del Veneto che, insieme al commissario straordinario per l’alluvione Perla Stancari, questa mattina hanno fatto il punto sull’esondazione, ad un anno dall’evento.

Il commissario Stancari ha ricordato brevemente i numeri -  più di 7000 famiglie coinvolte, oltre 2000 imprese, 3500 persone evacuate, 262 Comuni colpiti - e ha sottolineato il positivo lavoro di confronto fatto in questi mesi proprio con i sindaci dei territorio più danneggiati. Ha quindi ricordato i 371 milioni e 217 mila euro messi a disposizione dal Governo, di cui 161 milioni destinati a famiglie ed imprese e 210 milioni per le opere pubbliche e si è augurata che l’Unione europea conceda altri 20 milioni di euro. Il prefetto ha inoltre spiegato che per i danni sono già stati dati 88 milioni 752 mila euro e sono state assegnate altre risorse per 34 milioni, da dividere tra 2 Province e 25 Comuni. Altri lavori proposti dai Comuni, oltre a quelli di somma urgenza, sono in fase di valutazione. Il piano per la completa messa in sicurezza del Veneto richiederebbe un investimento complessivo di oltre 2 miliardi e 700 milioni di euro.

A queste comunicazioni del prefetto hanno fatto seguito le riflessioni dei sindaci dei Comuni più alluvionati o interessati da smottamenti e frane (oltre a Vicenza, Caldogno, Valli del Pasubio, Casalserugo, Monteforte d’Alpone, Saletto, Soave, Veggiano, Bovolenta, Torrebelvicino e Ponte San Nicolò), che si sono suddivisi i temi più caldi.

Anna Lazzarin, sindaco di Veggiano, si è concentrata sui 161 milioni di euro destinati ai rimborsi per i cittadini e imprese: “Dopo la fase degli acconti – ha ricordato – serviva definire criteri certi per definire le procedure di rendicontazione. Per questo abbiamo lavorato fianco a fianco della Regione per stabilire, insieme, come procedere, attraverso un lavoro di squadra molto positivo. Del resto i nostri nove Comuni, da soli, hanno dovuto occuparsi di 7600 su circa 10 mila pratiche”. “Entro pochi mesi – ha aggiunto il sindaco di Vicenza, Variati – grazie a questa sinergia salderemo i contributi per il 75% dei danni subiti e ripristinati. La fiducia che il governatore Zaia ha riposto in noi sindaci, coinvolgendoci in questa partita, è stata determinante per destinare da subito il contributo iniziale ai cittadini e alle imprese e per avviarci, adesso, alle liquidazioni finali”.

Il sindaco di Caldogno, Marcello Vezzaro, ha parlato dei lavori idraulici affidati al genio civile per 105 milioni di euro “I lavori fatti fino ad oggi – ha detto il sindaco di Caldogno -  , tutti concordati con i sindaci, hanno migliorato sicuramente la sicurezza del nostri territori; 55 milioni serviranno per le casse di espansione che sono una priorità. Ma c’è ancora molto da fare”. La soddisfazione, quindi, è parziale per quanto riguarda le opere idrauliche, perché per i sindaci restano ancora da realizzare o da finanziare lavori urgenti.

Oltre che di opere idrauliche stamani si è parlato di manutenzione dei fiumi: “Servono nuove risorge regionali – ha specificato il sindaco di Casalserugo, Elisa Venturini – per mettere mano agli argini dei fiumi. Serve il taglio selettivo delle piante, bisogna asportare i detriti alluvionali e bloccare i movimenti franosi, perché occuparsi con continuità della manutenzione dei fiumi è la prima forma di prevenzione”.

Enrico Rinuncini, sindaco di Ponte San Nicolò, ha invece parlato delle opere comunali danneggiate dall’alluvione: “I Comuni, subito dopo l’evento, hanno deciso su quali opere era necessario intervenire. Per noi ora è indispensabile che il contributo per questi i lavori sia del 100%, per ripristinare strade ed edifici della comunità e per non sforare il patto di stabilità”.

Sulle spese emergenziali si è poi espresso il sindaco di Soave, Lino Gambaretto: “Nell’immediatezza dell’alluvione noi sindaci abbiamo speso quanto serviva per far fronte all’emergenza, nella certezza che i soldi sarebbero arrivati. Alcuni Comuni si sono esposti con somme rilevanti che ci auguriamo vengano coperte al più presto”.

“Tamponare l’emergenza non basta – ha detto inoltre il sindaco di Torrebelvicino, Giorgio Calli, riferendosi al problema delle frane – ed è per questo che abbiamo già elaborato i progetti per la sistemazione definitiva di strade che rischiano nuovi smottamenti. Ci auguriamo che tali progetti vengano rapidamente validati e che si spendano i soldi già destinati per realizzare le opere”.

Le procedure amministrative e le modalità d’allarme sono state infine indicate come criticità da parte di tutti i sindaci, che hanno espresso solidarietà al primo cittadino di Caldogno, indagato per presunte responsabilità di mancato allarme: “L’iter burocratico – ha detto Variati - per l’approvazione delle ordinanze del commissario straordinario e dei provvedimenti dei soggetti attuatori è troppo lungo e farraginoso, addirittura più pesante rispetto alle procedure ordinarie. Si sono persi mesi e ciò non va bene. Il commissario straordinario deve aver la forza di procedere senza lacci e lacciuoli”. “Serve inoltre un nuovo sistema di allertamento – ha aggiunto il sindaco di Casalserugo – che preveda la comunicazione coordinata e collegata di dati ed elaborazioni matematiche che consentano a noi sindaci di prendere, nei tempi giusti, le decisioni più adeguate per proteggere la popolazione”.

L’incontro si è concluso con l’appello lanciato al Governo dal sindaco Variati (vedi comunicato precedente) perché l’assetto idrogeologico del territorio diventi occasione di sviluppo del Paese.

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.