Città di Vicenza

26/10/2011

Piano delle opere pubbliche ridotto all’osso a causa del patto di stabilità. Variati: “Vicini alla paralisi”

Zero mutui in vista e il bilancio complessivo deve calare di altri 6 milioni di euro

“Casse comunali in ginocchio, possibilità di contrarre mutui pari a zero, bilancio complessivo da tagliare per altri 6 milioni di euro nel 2012”.  Lo sconfortante quadro è del sindaco Achille Variati e dell’assessore al bilancio Umberto Lago che, con l’intera giunta comunale, in queste ore stanno cercando di definire il nuovo piano delle opere pubbliche. “E’ evidente – precisa il sindaco – che non potrà trattarsi del piano triennale che ci chiede la legge, perché i Comuni non sono più in grado di fare previsioni a così lungo termine. Ma se anche ci limitiamo alle opere da mettere in cantiere nel 2012, la situazione è davvero drammatica. Come avevamo pronosticato, il Governo ha messo i Comuni, Vicenza compresa, nelle condizioni di dover bloccare la maggior parte dei lavori. Siamo prossimi all’arresto di una macchina, come quella cittadina, che invece è fragile ed avrebbe bisogno di interventi, dato che ormai viene messa in crisi da semplici acquazzoni. E rischiamo di danneggiare profondamente anche le aziende del territorio che lavorano con noi e che non riusciamo più a pagare, a cominciare da Aim Valore città Amcps. Non perché non abbiamo più soldi, ma perché i vincoli imposti dal patto di stabilità ci impediscono di liquidare lavori già eseguiti, per un cifra che ad oggi supera già i 7 milioni di euro tra canoni di global service e opere fatte da privati. Altro che piano per lo sviluppo, qui rischiamo la paralisi generale...”

Lo sconforto del sindaco  nasce dall’incrocio dei dati per la redazione del piano delle opere pubbliche con i nuovi vincoli di bilancio. “Nel 2012 – spiega l’assessore Umberto Lago – non potremo contrarre mutui. Quanto alle alienazioni, riproporremo i beni che abbiamo già messo in vendita, per un valore di 7 milioni di euro. Tuttavia, a parte qualche dimostrazione di interesse, fino ad oggi le gare per questi immobili sono andate deserte. Un po’ di ossigeno arriverà dalla vendita alla Fondazione Cariverona della sede di San Rocco, di cui 2 milioni di euro saranno utilizzabili già nel 2011 e 2 milioni nel 2012, vincolati ad iniziative per la gioventù. Dalla Fondazione, per gli investimenti, riusciremo a ricevere poco altro. Del resto Cariverona stessa risentirà della crisi economica internazionale che pesa anche su Unicredit. Infine qualche risorsa giungerà dai fondi di rotazione, contributi che lo Stato assegna ai Comuni attraverso le Regioni, e che queste ultime faticano a liquidare per i noti vincoli di stabilità a cui pure loro devono sottostare, come nel caso dei 3 milioni di euro che attendiamo da Venezia per lavori di edilizia residenziale pubblica che abbiamo già realizzato in via Onisto”.

Con queste magre risorse, ben lontane dai 20, 25 milioni di euro annui destinati agli investimenti fino a poco tempo fa, entro qualche giorno la giunta comunale dovrà dire quali opere pubbliche intende realizzare. Poi si aprirà il capitolo, altrettanto doloroso, delle spese correnti: “Alla Fondazione Cariverona - anticipa Variati – anche quest’anno dovremo chiedere aiuto per assicurare i servizi essenziali ai cittadini”. “Con la prospettiva – conclude l’assessore al bilancio – di dover comunque ridurre di altri 6 milioni di euro il bilancio complessivo, per un totale di 12 milioni di euro a cui il Comune di Vicenza ha dovuto rinunciare in soli 2 anni per ripianare il debito pubblico nazionale”.

 

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