Città di Vicenza

04/10/2011

Inquinamento atmosferico: fino a marzo un piano “anti-Pm10” per limitare le polveri sottili. Dalla Pozza: “Oltre al blocco del traffico, molti più controlli sugli impianti termici”

Blocco del traffico, ma non solo. Contro le polveri sottili, da qui a marzo 2012, il Comune di Vicenza attuerà un piano per combattere l’inquinamento atmosferico. Lo ha presentato oggi a palazzo Trissino l’assessore all’ambiente Antonio Dalla Pozza, partendo da due dati di fatto: nonostante ogni anno anche a Vicenza si sfori il numero massimo di giorni in cui le concentrazioni di Pm10 superano il limite massimo previsto dalla legge (50 microgrammi per metro cubo), comunque questo dato annuale è in calo e comunque le centraline Arpav poste in corso S. Felice e nel Quartiere Italia rivelano un trend in diminuzione dei valori giornalieri. Prendendo, ad esempio, la centralina di corso S. Felice, dal 2007 al 2010 gli sforamenti sono scesi da 143 a 83, passando per i 102 del 2008 e gli 83 del 2009; così come il valore medio giornaliero di Pm10 si assestò a 53 nel 2007 e a 39 nel 2010 (45 nel 2008 e 39 l’anno dopo). Finora, invece, dall’inizio del 2011, sono stati 56 gli sforamenti registrati a Vicenza.

La qualità dell’aria tuttavia non dipende esclusivamente dalle emissioni in atmosfera, ma anche dalle condizioni meteo e dalle caratteristiche del territorio. Tra i fattori che favoriscono l’inquinamento atmosferico ci sono infatti le temperature dell’aria, l’assenza di piogge, nebbie e vento, e l’intensità della radiazione solare. Non solo: la stessa conformazione della Pianura Padana intrappola gli inquinanti atmosferici tra due catene montuose, le Alpi a nord e a ovest, gli Appennini a sud.

Malgrado ad oggi non sia stato ancora definito un quadro generale degli interventi per fronteggiare su macro aree e in modo omogeneo e condiviso il problema delle polveri sottili, il Comune di Vicenza ha già approvato una delibera che delinea una serie di iniziative per agire, con una spesa di circa 36 mila euro, su due delle fonti di Pm10 più importanti a Vicenza: il traffico e il riscaldamento domestico. La stessa delibera, tra l’altro, è stata inviata a tutti i 121 Comuni vicentini, ai sindaci dei Comuni capoluogo del Veneto, alla Regione e alla Provincia.

“I provvedimenti sono grosso modo quelli degli anni precedenti – ha spiegato l’assessore Dalla Pozza -. Servirebbero però più azioni strutturali e più investimenti sul trasporto pubblico locale, ma i tagli del Governo non lo consentono. Quello che ci resta da fare, quindi, oltre alle limitazioni al traffico, è aumentare i controlli sugli impianti termici: la revisione biennale è un obbligo di legge ed è importante che i cittadini la rispettino, non solo per evitare le sanzioni previste, da 500 a 3 mila euro, ma soprattutto perché una manutenzione periodica e professionale degli impianti assicura un risparmio energetico, economico, rispetta l'ambiente e dà una maggiore garanzia di sicurezza”.

La prima e più importante azione sarà il blocco del traffico per veicoli Euro 0 ed Euro 1 e, nel cuore del centro storico, anche per gli Euro 2 diesel, pena una sanzione di 155 euro (237 i verbali staccati nel blocco precedente su 3.998 veicoli controllati). Il divieto di circolazione scatterà il prossimo 24 ottobre e terminerà il 30 marzo 2012 (dal lunedì al venerdì, nelle fasce orarie 9-12 e 15-18), con due novità: gli over 65, quest’anno, potranno circolare nelle aree vietate solo se risiedono a Vicenza e se possiedono il veicolo che guidano; così come i veicoli con targa estera e le targhe E.E. potranno circolare solo se i proprietari conducenti risiedono nel Paese di immatricolazione del veicolo. “Questo per tutelare i turisti – ha puntualizzato l’assessore - e per evitare invece che circolino auto molto inquinanti con targa straniera di residenti a Vicenza, ma spesso provenienti dall’Est. Ad ogni modo avviso che faremo davvero tanti controlli sul rispetto del divieto di circolazione”.

Sul fronte delle emissioni delle industrie, che a Vicenza sono la fonte più importante di Pm10 in atmosfera, i controlli non competono al Comune. “Ciononostante – ha segnalato Dalla Pozza -, visto che l’anno scorso è rimasta priva di risposta la nostra richiesta alla Provincia di convocare un tavolo tecnico che riunisca da un lato le associazioni imprenditoriali e dall’altro le autorità pubbliche che rilasciano le autorizzazioni e controllano gli impianti produttivi, per giungere ad un accordo sulle emissioni, convocheremo noi questo tavolo, entro il 2011, perché i problemi ricadono comunque anche sulla città”.

Tra le altre azioni previste dal piano “anti-Pm10”, poi, è prevista l’organizzazione – solo se le spese verranno coperte da sponsor - di almeno una domenica ecologica con blocco totale del traffico. Ad esempio, con la StraVicenza prevista per il 18 marzo.

Sul fronte del riscaldamento degli edifici, il Comune inviterà a mantenere negli stabili industriali e civili una temperatura massima di 19 gradi, la stessa che verrà predisposta negli uffici comunali.

Aim Mobilità, inoltre, utilizzerà per il trasporto pubblico soprattutto veicoli a basso impatto ambientale, escludendo cioè quelli in classe Euro 1 (Aim non ha più alcun mezzo Euro 0). Non solo: per compensare le emissioni, l’azienda svolgerà azione di informazioni volte ad incentivare i cittadini ad utilizzare i mezzi pubblici al posto dei mezzi privati.

Qualora vengano poi reperite le necessarie risorse, attualmente inesistenti a causa dei pesanti tagli imposti dal Governo al trasporto pubblico locale, verrà riproposto il sistema di sconti sui biglietti dei bus Aim già sperimentato negli anni scorsi: rivolto esclusivamente ai residenti di Vicenza, potrà prevedere abbonamenti settimanali scontati, carnet di biglietti di andata/ritorno a metà prezzo, biglietti giornalieri singoli e “familiari” a prezzo agevolato.

Resterà inoltre in vigore il divieto di accendere fuochi all’aperto; e il sito www.comune.vicenza.it, nonché i pannelli luminosi stradali di Aim per la messaggistica variabile, dovranno fornire ai cittadini informazioni sempre aggiornate.

Il Comune di Vicenza parteciperà, infine, martedì prossimo 11 ottobre a Venezia, alla riunione del Comitato di indirizzo e sorveglianza regionale, durante il quale verranno trattati i vari provvedimenti 2011-2012 individuati dai tavoli tecnici zonali e verrà revisionato il piano regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera. “Torneremo ancora una volta a chiedere alla Regione, dopo averlo inutilmente chiesto alla Provincia - ha proseguito Dalla Pozza - di poter avere un unico provvedimento da applicare sull'intero territorio regionale, come già oggi avviene in Lombardia. Questo eviterebbe di avere una pluralità di provvedimenti, diversi da Provincia a Provincia e da Comune a Comune, che mettono in difficoltà coloro che si spostano all'interno della regione e che non sanno quali siano le misure di limitazione nei diversi comuni attraversati. Pur essendo un compito dei singoli Comuni quello di provvedere alle limitazioni, il problema dell'inquinamento accomuna invece tutti ed andrebbe affrontato su una scala maggiore di quella dei confini comunali, sia dal punto di vista dei provvedimenti ‘emergenziali’, come i blocchi del traffico, sia dal punto di vista dei provvedimenti strutturali, come il sostegno al trasporto pubblico locale: oggi più che mai, con i Comuni strozzati dai vincoli di bilancio, serve una cabina di regia a livello regionale che coordini gli interventi e guardi al futuro”.

Nel malaugurato caso in cui si verificasse un costante superamento dei limiti delle polveri sottili, per tutelare la salute pubblica il Comune potrà limitare le ore di accensione dei riscaldamenti domestici, aumentare le categorie di veicoli soggette al blocco del traffico, potenziare il lavaggio delle strade, istituire nuove giornate di blocco totale del traffico e vietare l’utilizzo delle caldaie alimentate a legna o con prodotti derivati.

L’assessore Dalla Pozza ha annunciato infine che probabilmente passeranno da tre a due le centraline comunali di rilevamento dell’inquinamento dell’aria presenti in città e affidate ad Arpav: “L’agenzia regionale ridurrà la rete di rilevamento, per cui resteranno le centraline del Quartiere Italia e quella di corso S. Felice, mentre verrà quasi sicuramente spenta la centralina di via Baracca ai Ferrovieri, visto che il Comune non ha le risorse per mantenerla da solo e che secondo la normativa due centraline a Vicenza sono più che sufficienti”.

 

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