Città di Vicenza

10/08/2011

Il sindaco Variati in sopralluogo a Ponte Pusterla: cantiere in tabella di marcia, ma le fessure sono risultate più profonde del previsto

Ponte Pusterla: a 35 giorni dall’apertura del cantiere i lavori per la restituzione alla città dell’opera simbolo dell’alluvione risultano in perfetta tabella di marcia: entro il 22 ottobre il restauro sarà concluso. L’opera, del valore di 2 milioni e 200 mila euro, è finanziata per 750 mila euro da Veneto Banca.

I lavori, via via che si prosegue con l’intervento, stanno però riservando alcune sorprese. Primo, le fessure causate dall’alluvione sono apparse più profonde del previsto, a conferma della necessità della chiusura del ponte alle auto, oltre che dell’urgenza dell’imponente restauro.

Secondo, tolto l’asfalto e spostati i sottoservizi, le arcate sono risultate più elevate di una ventina di centimetri sul lato a valle rispetto a quello a monte, tanto da ipotizzare di dover alzare i parapetti, una volta completati i lavori con l’inserimento delle travi in acciaio e la nuova pavimentazione.

Le due novità sono emerse stamani nel corso di un sopralluogo al cantiere guidato dal sindaco Achille Variati. A comunicarle è stato il direttore del settore lavori pubblici e grandi opere che ha progettato il restauro e direttore dei lavori ing. Giovanni Fichera, insieme all’ingegner Massimo Urso, direttore operativo con l’ing. Renato Vitaliani, e il geometra Gianbaldo Rigon, responsabile di cantiere della ditta Miotti che si è aggiudicata l’intervento offrendo un ribasso del 33,23%.

Nelle scorse settimane proprio la gravità delle fessure ha consigliato ai tecnici di modificare il piano della sicurezza, mantenendo la rete montata sotto il ponte per bloccare eventuali distacchi.

Le prime settimane di lavoro sono servite per spostare i sottoservizi: le reti elettriche della media tensione, la fognatura e le linee telefoniche sono state deviate su tubi affiancati al parapetto a monte del ponte, mentre la rete del gas è stata disattivata. Ciò ha consentito di realizzare sul lato a valle del ponte la passerella ciclopedonale sospesa, con il vantaggio di non dover continuare ad aprire e chiudere il passaggio durante i lavori che proseguono senza interruzione. La ditta, infatti, sta assicurando il doppio turno di lavoro, dalle 7 di mattina alle 7 di sera, sabato e persino qualche domenica compresi. Gli operai si fermeranno soltanto il giorno di Ferragosto.

Realizzata la passerella, si è proceduto a svuotare la parte superiore del ponte fino alla sommità delle arcate. E’ a questo livello che oggi si vede l’effetto devastante della spinta della piena: profonde fessure si sono propagate fin sulla superficie degli archi, in particolare sui primi due verso il Patronato, maggiormente sollecitati dalla furia dell’acqua.

In questi giorni su tutta la superficie delle arcate si stanno conficcando quasi 3000 pioli su fori eseguiti “ad acqua”, e non “a percussione”, per scongiurare pericolose vibrazioni. Su questi ganci, nelle prossime settimane, sarà fissata e cementata una rete che avvolgerà l’intera struttura per consolidarla.

A settembre arriveranno travi in acciaio lunghe 30 metri: posate da un lato all’altro della struttura con un intervento che richiederà la chiusura totale al transito per qualche giorno, le consentiranno di diventare ponte “di primo livello”, adatto a reggere i carichi traffico più importanti.

Nel frattempo si dovrà trovare una soluzione allo scarto della ventina di centimetri emerso tra le quote registrate a monte e valle delle arcate. Le prime sono relative alla struttura più antica, forse leggermente sprofondata in epoca cinquecentesca come dimostrerebbe l’inclinazione dei mattoni della pila centrale; quelle a valle riguardano l’ampliamento eseguito nel 1928. Una volta posate le travi, il livello della pavimentazione, necessariamente calcolato sulla quota più elevata, risulterà troppo alto per i parapetti attuali che dovranno essere a loro volta alzati secondo le indicazioni che fornirà la Soprintendenza.

“Quello che adesso è importante - è stato il commento del sindaco - è che i lavori procedono spediti e nei tempi assegnati all’impresa per restituire al più presto il ponte alla città. Nel frattempo ricordo che il genio civile sta lavorando in contrà Chioare e in viale Rumor e ad un prima tranche di quattro interventi tra viale Diaz e porta Santa Croce, dove sta raccogliendo le liberatorie dei residenti per il consolidamento degli argini e la realizzazione del muro che non solo metteranno in sicurezza, ma daranno anche più valore alle case. Si tratta di opere finanziate con i primi 6 milioni di euro destinati agli interventi prioritari. Ci si dovrà poi occupare dell’invaso a nord di viale Diaz e dei lavori lungo l’argine di San Biagio, fino alla risagomatura dell’isola giardino sotto Ponte Pusterla, che ostacola lo scorrimento dell’acqua e la devia verso la parte del ponte non a caso più ammalorata. Mi auguro che anche questi finanziamenti, già stimati in altri 6 milioni di euro, arrivino quanto prima al genio civile per proseguire nell’azione di messa in sicurezza della città”.

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