Città di Vicenza

09/08/2011

Ordinanza contro la prostituzione su strada nelle zone residenziali: ieri notte solo una multa

Prosegue l’azione di controllo della polizia locale e delle altre forze dell’ordine per il rispetto dell’ordinanza che vieta la prostituzione in alcune zone residenziali della città.
Da ieri con l’identificazione potevano scattare anche le sanzioni pecuniarie di 500 euro, oltre alla denuncia penale in caso di rifiuto ad allontanarsi. La polizia locale fino a tarda notte ha controllato tutte le zone off limits. Gli agenti hanno pattugliato anche i quartieri abitati esclusi dall’ordinanza, ma vicini all’area delimitata, in particolare quello dei Ferrovieri.
Durante l’intera operazione è stata elevata una sola multa ad una prostituta romena che stazionava in viale Verona. La donna è stata sanzionata con 500 euro di multa e ha accolto senza proteste l’ordine di allontanarsi.
I controlli hanno fatto emergere come non ci fossero altre prostitute, né nelle zone vietate, né in quelle attigue. In zona industriale, invece, la polizia locale ha individuato 6-7 prostitute la cui presenza ha confermato la tendenza del fenomeno a spostarsi verso quella parte non residenziale della città.
“E’ importante – ha detto oggi il sindaco – che polizia locale e altre forze dell’ordine continuino anche nei prossimi giorni in questa azione di controllo, per fare capire al mondo che ruota attorno alla prostituzione che le regole a Vicenza sono cambiate. Nel frattempo proseguirà la preziosa opera della cooperativa Mimosa, volta ad informare ed aiutare le prostitute".
“Non mi risulta – ha proseguito Variati – che questa nostra azione finalizzata a colpire il degrado nei nostri quartieri residenziali sia andata a pesare sui centri abitati dei Comuni contermini, che comunque intendo sentire per condividere il problema. Ritengo piuttosto che, se questa ordinanza darà i suoi frutti, potrà fare da apripista per le altre amministrazioni. Ma a prescindere dai risultati che riusciremo ad ottenere deve essere chiaro a tutti che ciò che serve, per risolvere davvero il problema, è una specifica legge nazionale”.

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