Città di Vicenza

08/08/2011

Alluvione, rimborsi al 75% dei danni subiti. La soddisfazione di Variati: “E’ il massimo possibile: Zaia ha accolto tutte le richieste di noi sindaci”

“Ora abbiamo la certezza di poter dare il massimo previsto dall’ordinanza Berlusconi: da ‘rimborsi fino al 75%’ oggi passiamo a ‘rimborsi nella misura del 75%' dei danni subiti e oggetto di ripristino. Il governatore Zaia ha quindi accolto tutte le richieste avanzate dai sindaci dei Comuni maggiormente alluvionati coordinati dal Comune di Vicenza”. È da poco tornato da Venezia con questa buona notizia il sindaco Achille Variati. Nella città lagunare questa mattina ha infatti incontrato il governatore Luca Zaia, assieme ai colleghi dei Comuni maggiormente colpiti dall’alluvione di Ognissanti, per la presentazione dell’ordinanza che, sulla base delle richieste fatte nei mesi scorsi dagli stessi sindaci, fissa i criteri per effettuare il rendiconto dei danni e stanzia altri fondi a favore dei 10.040 alluvionati del Veneto, di cui 2.500 di Vicenza.

In sostanza i privati potranno essere rimborsati al 75% delle spese sostenute per ripristinare i danni col massimale 30 mila euro per i beni immobili e di 30 mila euro per i beni mobili registrati (veicoli) e non registrati (lavatrice, tavoli, camere da letto…), sulla base di un preciso prezzario elaborato dai sindaci e accolto dal governatore. Per i veicoli rottamati il contributo verrà calcolato in base al listino Eurotax per la vendita. Ancora, a chi ha dovuto abbandonare la propria abitazione per sgombero verranno concessi fino a 400 euro mensili, maggiorabili se in famiglia ci sono disabili o anziani con più di 65 anni. E’ previsto un rimborso dell’80% fino al massimo di 5 mila euro, infine, per chi ha dovuto sgomberare la casa e sostenere quindi spese per traslochi.

Per le attività produttive il contributo per strutture, impianti, macchinari e attrezzature è del 75% senza massimale, mentre le scorte sono rimaste al 30%  e i beni mobili registrati e non registrati al 75% fino al massimo di 30 mila euro.

“Per chi aveva qualche problema, quindi – sottolinea il sindaco -, ciò significa poter ora decidere di spendere per mettere a posto ciò che è stato distrutto dall’alluvione”.

E per quanto riguarda i tempi, il sindaco Variati assicura: “A questo punto tutti noi sindaci ci siamo accordati per non dare più acconti, ma di andare direttamente al saldo a mano a mano che il cittadino o l’impresa ci presenta le fatture. Così chiudiamo seduta stante la pratica ed evitiamo i brodi lunghi all’italiana che tanto fanno male alle nostre famiglie e alle nostre imprese”.

Ora riprenderanno dunque gli accertamenti del Comune che erano stati sospesi proprio in attesa di conoscere i criteri oggettivi resi noti oggi da Zaia. Sulle 2.500 domande di rimborso presentate a Vicenza, sono 1.000 quelle che palazzo Trissino ha deciso di verificare, fidandosi quindi delle richieste di piccoli importi e tralasciando quelle da parte delle aziende superiori ai 30 mila euro: queste ultime perché già presentate con perizia giurata; sarà richiesto al perito di revisionare la propria perizia tenendo conto del prezzario stabilito con la nuova ordinanza della Regione.

Conclusi gli accertamenti verrà inviata una lettera personalizzata al singolo alluvionato, privato o impresa, comunicandogli l’importo del rimborso per il quale può presentare la documentazione, che è indispensabile per ottenere il saldo.

In tutto agli alluvionati del Comune di Vicenza, tra privati (1.925), attività produttive (535) e aziende agricole (40), spettano 26.098.000 euro (già ridotti al 75%), stabiliti in base alle domande di rimborso presentate: 12.370.000 euro per le attività produttive, 13.728.000 euro per i privati. Di questi il Comune ne ha già erogati 11.131.000 sottoforma di acconti, la maggior parte dei quali assegnati tra Natale e Capodanno scorsi. Ne restano quindi ancora da erogare quasi 15 milioni, anche se ci si aspetta di non utilizzarli completamente: è facilmente prevedibile infatti che ci sia una differenza al ribasso tra i preventivi presentati e le fatture delle spese effettivamente sostenute per il ripristino, che andranno presentate entro il 30 novembre, salvo proroghe, di cui stamane a Venezia si è già parlato.

“Vi sono comunque dei casi particolarmente difficili che hanno necessità di deroga ai 30 mila euro massimi stabiliti per i danni alle abitazioni – conclude Variati -. Ne abbiamo parlato, ma attendiamo prima di vedere se ci saranno dei risparmi dalle liquidazioni”.

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.