Città di Vicenza

26/07/2011

Domenica 31 luglio Vicenza si colora dei mille suoni del Mediterraneo

Per una sera Vicenza si colora dei mille suoni del Mediterraneo: dunque, dei suoni arabo andalusi, delle conturbanti danze tunisine, fino alla potente musica del mondo nordafricano di oggi, ma filtrati dalla sensibilità napoletana delle coste del Tirreno.
Campo Marzo ospiterà domenica 31 luglio, alle 21, il concerto a ingresso gratuito  "Alif je sultani" Daniele Sepe e Marzouk Mejri Ensemble, uno degli appuntamenti più attesi dell’estate vicentina, proposto dall’assessorato alla cultura nello spazio che il Comune di Vicenza gestisce in collaborazione con l’Osteria centocinquanta e inserito nel calendario di “Estatequi” (la rassegna che il Comune realizza con il contributo di Aim Vicenza).
Protagonisti indiscussi della serata il cantante-percussionista Marzouk Mejri  e il sax di Daniele Sepe, che daranno voce ai versi del poeta tunisino Abukalsem Escebbi, feroce oppositore del tirannico colonialismo francese; il tutto frullato nei ritmi del dub o della lezione etnica data dalla lezione del maestro del jazz-rock Joe Zawinul.
Con loro saliranno sul palco di Campo Marzo (o, in caso di maltempo, quello del Teatro Astra) anche Tommaso De Paola (tastiere), Marcello Giannini (chitarra), Salvatore Brancaccio (basso).
Ingresso libero
Info: Comune di Vicenza - assessorato alla cultura, Levà degli Angeli, 11 Vicenza, 0444 221541, produzionecultura@comune.vicenza.it. In caso di maltempo il concerto si terrà al Teatro Astra, contrà barche 53.

Note biografiche

Marzouk Mejri, polistrumentista figlio d’arte (il padre è un maestro di percussione) nasce a Tebourba a nord-est di Tunisi. Attento studioso delle tradizioni popolari, dopo il diploma al conservatorio di Tunisi, approfondisce lo studio degli strumenti a fiato, in particolare il nay e lo zoukra, oltre a diventare un virtuoso della darbouka e degli strumenti a percussione più in generale. Fino al 2001 è direttore artistico dell’Orchestra Arabo Andalusa di Tebourba. In Italia le sue collaborazioni sono molteplici, soprattutto nel mondo musicale partenopeo: Enzo Avitabile, James Senese, Peppe Barra e, ovviamente, Daniele Sepe il nucleo generatore del gruppo. 

Daniele Sepe nasce a Napoli nel 1960, studia flauto al Conservatorio e si unisce al Gruppo Operaio E Zezi di Pomigliano d’Arco. Inizia a suonare il sassofono e collabora come turnista di sala con chiunque, dai Bisca a Nino D’Angelo, da Gino Paoli a Eduardo De Crescenzo, dai '99 Posse a Peppino Gagliardi. Nel 1990 si autoproduce l’album del debutto solistico, "Malamusica", seguito a breve distanza da "L'uscita dei gladiatori" e da "Play Standard and More", in cui rilegge Nino Rota e Dizzy Gillespie, Piero Piccioni e Duke Ellington, insieme al suo "Art Ensemble of Soccavo". Intanto scrive musica per teatro, balletti e cinema.
Nel 1993 "Vite perdite”, e nel 1994 “Sprirus Mundi”, lo portano all’attenzione del pubblico e vengono ristampati dall'etichetta berlinese Piranha che li distribuisce in tutto il mondo; “Lavorare stanca”, 1998, ottiene la Targa Tenco per il miglior album in dialetto.
Ecletticamente prosegue l’attività discografica esplorando generi e stili diversi, dalle canzoni di lotta alla musica bretone; firma le musiche per numerosi registi, da “Amnesia” di Gabriele Salvatores a "The Wholly Family" di Terry Gilliam, e continua a dare alle stampe album in cui spazia liberamente in diversi ambiti musicali. Tra i suoi 24 cd all'attivo ricordiamo “Viaggi fuori dai paraggi”, che supera le 45.000 copie vendute, “Anime candide” (2003), “Una banda di pezzenti” (2005), “Suonare 1 per educare 100” (2006), “Kronomakia” con l'Ensemble Micrologus (2007) e il più recente “Fessbuk” del 2010. 

 

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