Città di Vicenza

07/07/2011

La polizia locale multa pesantemente tre centri benessere e massaggi gestiti da cinesi

Dalla Pozza: “Proseguiremo i controlli a tutela dei consumatori e della concorrenza leale, e per evitare illeciti anche penali"

Tra ieri e venerdì scorso tre centri benessere e massaggi gestiti da altrettanti stranieri di nazionalità cinese sono stati controllati e sanzionati da agenti della polizia locale in borghese nell’ambito di specifici interventi a tutela dei consumatori e della concorrenza leale. Due delle strutture si trovano in centro, nella zona di corso Santi Felice e Fortunato e di via Torino; l’altra è vicino a viale Dal Verme.

I titolari dei tre i locali dovranno pagare 333 euro ciascuno per apertura dell’attività oltre le 22. I primi due, inoltre, hanno ricevuto anche una sanzione di 1.666 euro, per un totale di quasi 2 mila euro di multa ciascuno, perché non era presente il responsabile tecnico qualificato. Tutti e tre i centri erano già stati sanzionati nel corso di controlli eseguiti in marzo e in aprile.

"Quello dei centri benessere e massaggi – dichiara l’assessore alla sicurezza Antonio Dalla Pozza – è un fenomeno in evoluzione che stiamo monitorando con particolare attenzione in questo periodo, anche per verificare che dietro a questi nuovi tipi di attività non se ne celino altre con finalità diverse e con possibili profili di illegittimità penale. Dell'esito dei controlli, comunque, daremo comunicazione anche alle altre forze dell'ordine. Per questo, nelle prossime settimane, agenti della polizia locale in borghese continueranno a controllare le realtà che sono state aperte in città, sia in riferimento al rispetto degli orari di apertura, sia delle altre normative previste, affinché sia garantito un esercizio corretto della professione, anche a tutela del concorrenza leale e dei consumatori".

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.