Città di Vicenza

06/07/2011

Variati sui centri diurni per i disabili: "No a qualsiasi retta a carico delle famiglie"

"Siamo contrari a qualsiasi forma di retta per le famiglie dei disabili che frequentano i centri diurni". Il sindaco di Vicenza ribadisce la posizione del Comune di Vicenza, espressa già ieri in sede di esecutivo della Conferenza dei sindaci, rispetto alla questione dei tagli ai servizi per l’handicap ed aggiunge: "Proprio per questo chiediamo alla Regione di stabilire in modo rapido e chiaro i livelli essenziali di assistenza per le strutture semiresidenziali, di cui questo servizio deve far parte a costo zero per le famiglie. Si tratta di una ragione di equità di cui la politica deve essere garante".

La risposta vuole tranquillizzare le famiglie di portatori di handicap che nei giorni scorsi hanno protestato in tutta Italia contro i tagli al sociale e chiarire contemporaneamente che, se la situazione è così drammatica, i consiglieri comunali del Pdl non dovrebbero rivolgersi al sindaco con pretestuose domande di attualità, quanto semmai al Governo e alla Regione di centrodestra dove sono stati fatti i tagli e dove si prendono le decisioni sui fondi.

"La spesa nazionale per il sociale – ha ricordato oggi l’assessore alla famiglia e alla pace Giovanni Giuliari – è passata dai 2 miliardi e mezzo di euro del 2008 ai 271 milioni di euro previsti per il 2013, comportando forti tagli per la non autosufficienza, per le politiche familiari, per la casa. La Regione, inoltre, l’anno scorso ha trasferito all’Ulss 6 120 mila euro in meno dell’anno precedente, di cui 95 mila per il trasporto degli utenti ai centri diurni. Nello stesso tempo la quota dovuta dal Comune di Vicenza all’Ulss 6 per la disabilità è aumentata, rispetto al 2010, di altri 55 mila euro. Attualmente il 46% del bilancio comunale per il sociale viene destinato proprio alla disabilità, per un totale di 3 milioni e 800 mila euro. Di fronte a tutto ciò la Conferenza dei sindaci ha doverosamente cominciato a riflettere sul da farsi".

"E’ la Regione – ha ribadito il sindaco – che ha la responsabilità di fare chiarezza sulla situazione. Ho parlato con l’assessore regionale Remo Sernagiotto che mi ha assicurato di aver istituito una commissione di concertazione con gli enti locali e le famiglie proprio per la definizione dei livelli essenziali di assistenza e dei problemi dei centri diurni. L’assessore dice che sta cambiando l’offerta. Ad esempio si stanno studiando nuove realtà, come l’apertura di fattorie o l’occupazione presso aziende ortofrutticole, che potrebbero sostituirsi ai centri diurni tradizionali. Ben vengano, se saranno una risposta alle liste d’attesa di giovani, almeno 30 per Vicenza, che escono dalle scuole e non riescono ad entrare nei centri diurni proprio perché mancano i fondi. Noi saremo sempre accanto alle nostre famiglie e al loro diritto alla gratuità del servizio. Questo è quanto affermeremo nella prossima assemblea che dovrà eleggere il nuovo presidente della Conferenza dei sindaci. Se poi nei centri diurni saranno organizzati servizi aggiuntivi che richiederanno la compartecipazione delle famiglie, si tratterà di una scelta concordata con queste ultime, che non c’entra nulla con la gratuità dell’accesso al centro".

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