Città di Vicenza

09/06/2011

Da oggi 40 profughi saranno riuniti alla Società San Paolo che accoglierà quindi anche i 20 ospitati all’Ipab e i 5 all’Hotel Adele

Come promesso dal sindaco Variati i profughi accolti dal Comune di Vicenza saranno riuniti in un'unica struttura. Proprio oggi alle 15, con un mezzo messo a disposizione da Aim, giungeranno, nella sede della Società San Paolo, con ingresso da viale Ferrarin, che ospita già 15 persone, i 20 uomini accolti all’Ipab e i 5 ospitati all’Hotel Adele (partiti dall’Ipab alle 14 per raggiungere l’hotel Adele) di cui la prefettura ci ha chiesto di occuparci. In questo modo la società San Paolo sarà al completo con 40 profughi.

“Abbiamo accolto anche questi ultimi 5 arrivati (4 provengono dalla Somalia, 1 dalla Nigeria) per consentire loro di vivere una vita più organizzata e strutturata, indubbiamente migliore della permanenza in un albergo – spiega l’assessore alla famiglia e alla pace Giovanni Giuliari -. Tra l’altro queste persone, quattro delle quali hanno la propria moglie alle Poverelle, con legami di parentela con le donne ospitate nelle altre strutture. In questa ottica cercheremo, per quanto possibile, di tenere unite le famiglie.”

Oltre ai 40 profughi che oggi saranno tutti riuniti alla società San Paolo, in città sono ospitati altri 12 presso gli istituti religiosi. Di queste 52 presenze 15 provengono dalla Somalia, 14 dal Ghana, 7 da Mali, 5 dal Niger, 2 dalla Costa d’Avorio, 2 dalla Guinea Bissau, altri tre provengono rispettivamente dal Benin, dal Senegal e dall’Uganda.

“Stiamo proseguendo con i colloqui individuali in questura per completare la procedura di identificazione degli stranieri  - dichiara l’assessore Giuliari - per il rilascio del permesso provvisorio delle durata di 3 mesi necessario, oltre che per l’istanza di rifugiato politico, anche per l’attribuzione del codice fiscale da parte dell’agenzia delle entrate e poter consentire quindi a queste persone di poter lavorare in stage. Dai 35 colloqui effettuati, che hanno consentito di assegnare 18 permessi di soggiorno agli ospiti dell’Istituto Salvi e 2 sono invece in preparazione, sono emerse anche le attività lavorative svolte in Libia prima della fuga: 9 erano impegnati nell’edilizia, 7 erano autisti di taxi, 4 operai di fabbrica; ci sono inoltre 4 falegnami, 3 calciatori, 3 camionisti, 2 commercianti e un pugile. La prossima settimana contiamo di riuscire a fare anche gli ultimi 15 colloqui. Alla Società San Paolo – prosegue l’assessore -, grazie alla disponibilità di don Gabriele, i profughi saranno ospitati in camerette con bagno e avranno a disposizione una grande sala per il pranzo e per le attività che saranno gestite dalla Cooperativa Cosep. Inoltre anche il parroco di San Paolo don Luca Trentin, si è offerto di collaborare.”

“In questa iniziativa di solidarietà per cui il Comune ha dato la propria disponibilità ad accogliere i profughi provenienti dalla Libia, è stata fondamentale la partecipazione di varie entità – chiarisce Giuliari -. La San Lazzaro “invisibile” con Don Matteo e l’associazione Noi si è spesa per garantire lezioni di italiano e dando un importante contributo all’attività di socializzazione. Indispensabile anche il ruolo dei mediatori culturali che hanno svolto un servizio completamente gratuito e indispensabile.”

“Attualmente quindi le disponibilità di posti letto alla società San Paolo sono esaurite – spiega l’assessore considerando la possibilità di eventuali nuovi arrivi - ma se ci fosse la necessità ovviamente terremo in considerazione le eventuali richieste perché in uno scenario ancora incerto sui possibili arrivi non possiamo essere indifferenti, visti anche i numerosi decessi nel nostro mare, tomba di uomini che vedono una via d’uscita nel raggiungere l’Italia.”

“Ribadisco inoltre che queste persone da noi ospitate non ricevono denaro – precisa Giuliari -, anzi hanno voglia di sentirsi utili e per questo contiamo di formalizzare quanto prima le pratiche per poter inserirli in forma di stage in Aim ed eseguire lavori di manutenzione del verde o delle strade. Tutte queste persone ed anche i 5 profughi all’Hotel Adele, sono collaborativi ed hanno espresso i desiderio di rimanere in Italia.”

“Indispensabile è stato anche il supporto dell’Ipab - conclude l’assessore - che, grazie al presidente Giovanni Rolando e al consiglio di amministrazione, fino ad oggi ha offerto lo spazio per ospitare un gruppo di 20 uomini e che dovrà ricevere dal Comune il rimborso delle spese sostenute appena lo Stato ci farà pervenire i 40 euro promessi per ciascun profugo. Per definire questo e molti altri aspetti è stata fissata una riunione con la prefettura. Ringrazio infine anche Croce Rossa e associazione Alpini che hanno offerto i loro servizi gratuitamente.”

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