Città di Vicenza

24/05/2011

Nuove tracce di Vicenza romana nel cortile di Palazzo Chiericati

La testimonianza della ricchezza di reperti di Vicenza romana è manifestata anche da un recente ritrovamento, nell’ambito del cantiere di restauro di Palazzo Chiericati, che ha messo in luce tracciati di epoca medievale e reperti romani, di grande importanza per la comprensione della struttura della città.
Durante gli scavi in corso nel cortile centrale di Palazzo Chiericati, necessari per  collocare tutti gli impianti che serviranno l’intera struttura museale, è emerso un tratto di una cinta muraria, sostenuta da palificazione lignea e contraddistinta da tre contrafforti risalente ad epoca medievale, identificabile con ogni probabilità con il circuito di mura urbane dell’XI secolo. Un ulteriore approfondimento dello scavo, oltre il livello necessario per l’inserimento degli impianti, richiesto e condotto in accordo con la soprintendenza archeologica e grazie al contributo economico dell’associazione per la didattica museale Ardea, ha portato inoltre alla luce tracce di epoca romana, come una serie di anfore, usate in zone particolarmente umide per il drenaggio del terreno in prossimità dei corsi d’acqua. La scoperta, integrata dal rinvenimenti di sigilli e frammenti ceramici, segna la presenza di reperti romani ai limiti dell’agglomerato urbano, in una zona finora non conosciuta.
Il ritrovamento pone il problema di una riconsiderazione, da parte dei tecnici, del progetto degli impianti, verifica attualmente in corso d’intesa con gli organi di tutela competenti, allo scopo di salvaguardare il più possibile  le strutture ritrovare, che comunque non rientreranno nel percorso di visita. Troveranno invece esposizione nei seminterrati del palazzo, a conclusione dei lavori, i materiali ritrovati nello scavo, che andranno a costituire i tasselli di una storia dell’area e della città già prevista in quegli ambienti dal progetto museografico.
“E’ evidente come questi ritrovamenti consentano di ricostruire ulteriormente la storia romana della città - spiega Mariolina Gamba, ispettore della soprintendenza per i beni archeologici per il Veneto -. Una scoperta questa che va ad integrare il già programmato inserimento di pannelli espositivi nei siti di origine romana cittadini, strumenti conoscitivi indispensabili per una corretta lettura di ciò che emerge nei siti pubblici innanzitutto,  ma anche in quelli privati”.

 

 

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