Città di Vicenza

20/05/2011

“Cosa mi viene in mente?”: al Centro per la documentazione pedagogica e la didattica laboratoriale una mostra di disegni frutto della creatività di 400 bambini

Tanti disegni, opere della creatività di 400 bambini, e piccoli libri saranno esposti nell’abito della mostra “Cosa mi viene in mente?” allestita al Centro per la documentazione pedagogica e la didattica laboratoriale (via dei Mille 41) domenica 22 maggio dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
L’iniziativa è organizzata dall’assessorato all’istruzione-Direzione scuole dell’infanzia comunali e viene allestita proprio all’interno del Centro di documentazione, aperto già da qualche mese e che ha in attivo una ventina di laboratori didattici tra cui anche quello di arte, terapia e disegno creativo.
Alle 11 l’assessore all’istruzione Alessandra Moretti inaugurerà la mostra insieme al professore Renato Pittarello, che ha curato la realizzazione dei laboratori, alle insegnanti e ai bambini che hanno partecipato al progetto.
Tutte le opere esposte sono state realizzate durante l’anno scolastico 2010-11, nell’ambito dei laboratori creativi realizzati con l’aiuto degli insegnanti che hanno seguito corsi di aggiornamento specifici condotti dal professore Renato Pittarello, docente all’Università di Padova presso la Facoltà di Scienze della Formazione. Il professore dal 1976 propone la manipolazione della creta e percorsi di sperimentazione delle tecniche elementari della ceramica. Ha collaborato con Bruno Munari dal 1979 al 1998, realizzando i suoi primi libri. All'inizio degli anni ’80 ha iniziato a progettare i primi laboratori creativi, centrati sugli elementi formativi del linguaggio visivo (forma, segno, texture, colore), e altri sui soggetti del disegno infantile (la faccia, la casa, l'albero, l’erba, i fiori, il cielo, l'acqua, la figura umana, il paesaggio, il sole…). Dal 1986 ha collaborato con testi e disegni dei suoi allievi al giornale 'A&B', poi “Il giornale dei bambini”, curato da Mario Lodi.
"Sono cerativi i laboratori che offrono strumenti, mezzi e tecniche – così Pittarello descrive la finalità educativa del laboratorio -, ma non suggeriscono soggetti o contenuti, lasciando che ognuno trovi la sua strada per esprimersi con quello che ha visto fare e subito anche lui ha provato a fare: sapere come fare per sapere cosa fare”.
Ai bambini in classe sono state consegnate delle pagine “né bianche, né disegnate”, bensì fogli con semplici segni da cui hanno tratto ispirazione per sviluppare immagini attraverso il disegno e la loro creatività.
Il progetto ha coinvolto alunni delle scuole cittadine: sia le primarie (classe prima e seconda) che quelle dell’infanzia comunali e statali.
“Dare l’opportunità agli insegnanti di lavorare con un esperto qualificato e autorevole come il professor Pittarello dimostra la volontà di mantenere alti gli standard di qualità delle nostre scuole – dichiara l’assessore Moretti -. Investire anche nella formazione dei docenti, in un momento così difficile per la scuola pubblica, significa difendere il diritto dei giovani ad avere una scuola che prepara e che valorizza il pluralismo creativo”.

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