Città di Vicenza

17/05/2011

“Di minute cose”, sabato 21 maggio l’inaugurazione della mostra di Beatrice Pasquali allo spazio AB23

Sabato 21 maggio alle 18 nello spazio espositivo AB23 contenitore per il contemporaneo (contrà san Ambrogio 23) l’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza inaugura una mostra personale dell’artista Beatrice Pasquali il cui titolo, “Di minute cose”, si ispira ad un verso del poeta latino Virgilio che nelle “Georgiche” promette di disvelare un “meraviglioso spettacolo” di piccole cose.
La mostra, infatti, è un’esposizione site specific appositamente creata per questo singolare spazio espositivo che consiste in una chiesa medievale sconsacrata in stile romanico, recentemente riallestita per essere un “white cube” adatto alle esigenze dell’arte contemporanea e che da oramai più di un anno accoglie una programmazione che alterna alcuni dei protagonisti più interessanti della giovane arte non solo italiana.
Beatrice Pasquali, ispirandosi alla conformazione del sito, ha trasformato AB23 in una nursery-incubatrice di esserini i cui corpicini di maiolica cercano di fuoriuscire da sfere di vetro soffiate e globi di cera vergine: sono maschi e femmine ma, come per le figure angeliche, finchè permangono nella struttura che li custodisce, la loro natura non è ancora determinata e possono lasciare accadere narrazioni impreviste, creando uno spazio in cui ogni cosa potrebbe accadere, anche che, come nel poema virgiliano, “il miele piovesse dal cielo”.
L’installazione, composta come un diorama, si dispiega su più livelli, in progressione lungo un percorso misterico che porta “le larve” a trasformarsi in entità, come in una schiusa d’uova, mentre l’ambiente successivo accoglie le creature oramai formate, mentre provano i loro primi impercettibili gesti, in procinto di avvicinarsi all’epilogo della loro disvelazione finale, che avviene solo in prossimità di un misterioso scrigno di cristallo, un arcano “catturaregine” che è nel medesimo tempo luogo di cura e di desiderio.
Questa installazione, a cura di Stefania Portinari, si situa dunque nel solco della più recente ricerca dell’artista, la cui poetica si incentra da tempo sull’anatomia, sulla botanica e sulla ricerca degli oggetti del tempo perduto, volgendo anche a interessi sull’ottica e sulle stereometrie rese in modo contemporaneo. Beatrice Pasquali infatti è una delle più interessanti e talentuose giovani artiste italiane: ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e vive a Verona, dove insegna presso l’Accademia di Belle Arti; ha vinto il Premio Giorgio Morandi per l'incisione, il Premio Princesse Grace di Montecarlo, il Premio Suzzara e il Premio Arturo Martini per la scultura e ha esposto, tra le varie mostre, alla XIII Biennale internazionale di Carrara, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova, all’Orto botanico di Parma, al Museo Civico di Storia naturale di Verona, alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia.
In occasione della mostra, realizzata grazie al sostegno di Regione del Veneto, Consorzio Vicenzaè, Gruppo AIM e Gemmo spa, viene edito un catalogo che contiene anche i testi dello scrittore Giulio Mozzi e di Chiara Lagani, direttrice della nota compagnia teatrale “Fanny & Alexander”, per la quale nel 2009 Beatrice Pasquali ha creato un’installazione interattiva per la performance “There's no place like home” da loro tenuta presso il  Teatro Anatomico di Modena.
“AB23 in quasi due anni di attività ha ospitato alcuni tra i nostri migliori giovani artisti, spesso più noti all’estero o nei circuiti nazionali dell’arte che in città, assieme a molti altri ospiti che hanno portato una ventata di vero contemporaneo – spiega l’assessore alla cultura Francesca Lazzari -: da Laurina Paperina ai Fratelli Calgaro, da Carolina Antich a Matteo Fato ed Elisabetta Novello, da Silvia Levenson a Marco Fantini, da Bruno Lucca e Daniele Monarca a Salvatore Scafiti, alcuni dei quali saranno presenti alla prossima Biennale di Venezia. Siamo felici ora di poter ospitare Beatrice Pasquali, che ha fatto mostra del suo talento in luoghi molto prestigiosi e le cui immagini sono state di recente scelte anche per copertine di libri e riviste, segno di quanto la sua poetica visionaria abbia colpito intellettuali e professionisti del settore. E’ degno di nota, inoltre, l’impiego di AB23 in modo non convenzionale, rendendo la chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino un’opera unica in sé e per sé, dimostrando ancora una volta quanto il nuovo allestimento si presti a molteplici interpretazioni e sia adatto all’arte contemporanea.
AB23 ha dimostrato la sua versatilità anche in occasione dei recenti appuntamenti del progetto speciale “Laboratorio AB23” che intende organizzare nello spazio workshop e installazioni temporanee, brevi eventi che trattino non solo di arti visive ma anche di teatro, danza, fotografia e architettura, alternando reading a documentary film a conversazioni sul design o sulla letteratura, creando occasioni di formazione e didattica oltre che di incontro. Dopo gli appuntamenti organizzati in sinergia con il teatro Astra dedicati a Giuseppe Chico e Barbara Matijevic e a I-Chen Zuffellato e Andrea Fagarazzi e oltre all’appuntamento per la presentazione del volume “Perché tanta assenza di te non è più possibile” del fotografo vicentino Giustino Chemello, AB23 ha infatti ospitato la “narrazione didattica” sulla matematica nascosta nell’arte condotta da Marita Dante, autrice del volume “Zapping. Arte e Matematica”.
“In questo modo – continua l’assessore Lazzari - come citava il titolo della prima mostra tenutasi ad AB23, “Welcome Home”, ovvero benvenuti a casa, confidiamo che questo nuovo spazio polifunzionale, che si è dimostrato estremamente versatile e duttile, possa essere davvero un luogo di sperimentazione dove gli artisti, ma anche i protagonisti di questi incontri, e soprattutto i cittadini si sentano a casa e trovino un luogo dove coltivare la frequentazione dell’arte e lo scambio di idee e di cultura. Proprio in un momento così difficile come è questo per i tagli inferti ai finanziamenti alla cultura è importante che l’ente pubblico continui a sostenere con convinzione questo settore, pur con minime risorse, anche grazie all’apporto di generosi mecenati e all’iniziativa di alcuni operatori della città, perché non venga meno l’impegno di tutti verso la libertà intellettuale e la crescita culturale”.

La mostra rimarrà aperta dal 22 maggio al 17 luglio, il giovedì e il venerdì dalle 16 alle 19,30 e il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle19.30.
L‘ingresso è  libero.

Per informazioni: uffmostre@comune.vicenza.it, 0444222122

 

 

 

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