Città di Vicenza

17/05/2011

“Stefano Marchetti, oreficerie (1989-2011)”, venerdì 20 maggio l’inaugurazione della mostra che raccoglie i gioielli creati dal giovane designer padovano

L’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza prosegue nell’organizzazione del progetto “Sistemi di contemporaneo” dedicato ai giovani artisti e al design.
A Casa Cogollo detta del Palladio, da oramai più di un anno sono ospitati interessanti designer che si collocano su un crinale di sottile equilibrio tra arte e design, per avvicinare il pubblico ad un settore della produttività e della creatività, anche veneta, di valore e interesse, ma in modo curioso, tenendo presente la lezione di Bruno Munari che, pur nel rigore della progettazione, ci invita a cercare sempre la fantasia.
Venerdì 20 maggio alle 18, verrà inaugurata all’Odeo del Teatro Olimpico la personale del giovane designer orafo padovano Stefano Marchetti, che grazie al suo precoce talento e alla instancabile dedizione al mestiere ha ottenuto riconoscimenti di grande prestigio come l'Italian Jewellery Awards 2009 (il più importante premio italiano per il gioiello).
Successivamente sarà possibile visitare la mostra “Stefano Marchetti Oreficerie (1989-2011)”a Casa Cogollo detta del Palladio in corso Palladio 165.
All’inaugurazione saranno presenti l’assessore alla cultura Francesca Lazzari e la curatrice Stefania Portinari. Inoltre, poiché l’esposizione si tiene in concomitanza con VicenzaOro Charm, saranno presenti anche Graziella Folchini Grassetto, titolare della prestigiosa galleria GR.20 di Padova che da anni si occupa a livello internazionale di gioiello contemporaneo d’autore, e Alba Cappellieri, critico di design e professore associato di Storia dell' Architettura e del Design e Design del Gioiello presso la Facoltà del Design del Politecnico di Milano che per VicenzaOro Charme ha curato l’esposizione “Chi ha paura…?”, in programma a Vicenza dal 21 al 25 maggio.
Inoltre Graziella Folchini Grassetto e Alba Cappellieri hanno scritto anche un testo contenuto nel catalogo della mostra, dodicesimo volume della collana “Display. Quaderni di design”.
“La mostra si inserisce nel filone delle esposizioni dedicate al gioiello che alla Casa del Palladio ha trovato ampio spazio - dichiara l’assessore alla cultura Francesca Lazzari “.
All’iniziativa ha dato il via l’esposizione di opere di Barbara Uderzo, poi è stata la volta dei monili di Barbara Barbantini, Angela Simone, Elvezia Allari, fino al recente concorso dedicato a souvenir e memorabilia vicentini, a cui hanno partecipano numerosi designer del gioiello: Cosimo Vinci, Gaspare Buzzatti e Giovanni Tomasini, Elena Gastaldon, Veronica Veronese Palmieri, lo Studio Fludd, Annamaria Iodice, Angela Caremi, Francesca Tomaselli, Roberto Zanon e Valeria Vaccaro, Camilla Bin, Valentina Grotto.
“Questa è inoltre una proficua occasione per programmare un evento che offre una sinergia di promozione culturale in sintonia con la concomitante fiera VicenzaOro Charm
Salone internazionale di oreficeria, gioielleria, argenteria ed orologi che si tiene a Vicenza dal 21 al 25 maggio, in coincidenza con l’inaugurazione della mostra – prosegue l’assessore Lazzari -. Ci auguriamo che, come per altre precedenti manifestazioni vi siano sempre stretti legami tra l’amministrazione comunale e gli enti operanti sul territorio. Soprattutto in questo momento in cui è in atto un coraggioso percorso di riprogettazione culturale per la città, legato anche ai progetti di restauro della Basilica Palladiana, confidiamo inoltre che proprio lo sviluppo del settore del design e delle industrie culturali possa essere una delle strade da intraprendere per rilanciare l’occupazione e per essere degni eredi del patrimonio creativo ereditato passato”.
L’esposizione, realizzata grazie al sostegno di Regione del Veneto, Gruppo AIM e Gemmo spa, è la sua prima antologica istituzionale che comprende un arco temporale della sua produzione che va dal 1989, il momento del suo esordio nel settore dell’oreficeria, a quest’anno, e mette in mostra anche i suoi primi preziosissimi pezzi, mai esposti fino ad ora.
I gioielli di Marchetti sono infatti pezzi unici che travalicano i dogmi della Scuola Orafa di Padova, incentrati su geometrismi e impostazioni gestaltiche, e ripercorrono la storia dell’arte prendendo ispirazione dall’archeologia del micromosaico, dal pointillisme, dalle pazienti tecniche di lavorazione orientali, dalla pittura informale all’inserzione della plastica nella lega stessa di cui è composta l’oreficeria, fino alle creazioni più recenti, dedicate alle forme della natura.
Il suo continuo interesse per la ricerca nasce anche dalla sua duplice formazione, in qualità di design uscito dal noto all’Istituto d’Arte “Pietro Selvatico” di Padova, dove ora è docente, ma anche di artista diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Le sue creazioni hanno conquistato i principali critici del settore e hanno fatto sì che sia stato invitato a tenere workshop e lezioni presso istituti come l’Akademie für Gestaltung di Monaco, il Caixaforum di Barcellona, l’Accademia Albertina di Torino, il SOFA del Park Avenue Armory a New York.

Note biografiche
Stefano Marchetti ha ottenuto riconoscimenti di grande prestigio come l'Italian Jewellery Awards 2009 (il più importante premio italiano per il gioiello), il Bayerischer Staatpreis e il Talentepreis dell’Internationalen Handwerksmesse di Monaco, il Marzeeprijs 2010 della Galerie Marzee di Nijmegen e gli è appena stato assegnato l’Art Fund Collect dell'Art Fund and Crafts Council inglese, che ha acquisito un suo pezzo per la collezione del Mima Middlesbrough Institute of Modern Art di Middelsbrough.
Oltre ad aver tenuto personali nelle principali gallerie internazionali del gioiello, ha esposto, tra le moltissime mostre, al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, al Museum of Art & Design di New York, a La Triennale di Milano, al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze, nel Palazzo della Ragione di Padova, al Göethe Museum di Düsseldorf, al Musée de l'horologerie et de l'émaillerie di Ginevra, al Hiko Mizuno College of Jewelry di Tokyo, alla Cheongju International Craft Biennale nella Repubblica di Korea e suoi pezzi si annoverano anche nelle collezioni del National Museum of Scotland di Edimburgo, allo Schmuckmuseum di Pforzheim, al Museum voor Moderne Kunst di Arnhem.
La mostra rimarrà aperta dal 21 maggio al 17 luglio 2011,  dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 13  e dalle 15 alle 19 (chiuso il lunedì). Ingresso libero.
Informazioni:uffmostre@comune.vicenza.it, 0444 222122, 0444 321354.

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