Città di Vicenza

13/05/2011

Roggia Seriola, pompe e rocce vulcaniche per tenere limpida l’acqua: lavori al via ai Giardini Salvi la settimana prossima

Nuova vita per la Roggia Seriola ai Giardini Salvi. La settimana prossima prenderanno il via i lavori che la trasformeranno da corso d’acqua a bacino chiuso con circolazione forzata. L’acqua sarà sempre la stessa, dunque, ma continuamente riciclata e filtrata, per risolvere una volta per tutte il problema della proliferazione incontrollata delle alghe, che l’estate scorsa erano divenute così tante da produrre cattivi odori da putrefazione.

La novità più consistente sarà l’introduzione di un importante sistema di filtrazione biologica, largamente usato nel Nord Europa e ormai anche in Italia, costituito da pompe e rocce vulcaniche in grado di assorbire tutti i materiali organici e chimici che causano le alghe. Analisi e ricostruzioni storiche hanno infatti evidenziato che la roggia, un tempo ramo attivo di un sistema di circolazione delle acque, sia diventata nel tempo un bacino senza più immissari, alimentato solo da pompe che pescano nella falda grosse quantità d’acqua, che poi, a causa del malfunzionamento delle paratie a valle, attraversano Campo Marzo e si disperdono nel fiume Retrone.

“Le pompe che pescano l’acqua dalle falde ci costano 20 mila euro l’anno solo di elettricità – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto, oggi in sopralluogo ai Giardini Salvi – e ormai sono vecchie e intasate di detriti e polveri, tant’è che pescano pochissima acqua. Sistemarle costerebbe troppo, visto che pescano a 60-80 metri di profondità. Per questo adotteremo invece la soluzione completamente naturalistica che ci ha indicato il perito agronomo e paesaggista Beppe Provasi, cui abbiamo affidato il compito di elaborare un progetto per arrestare la proliferazione delle alghe e rendere limpida l’acqua”.

L’intervento complessivo, che trasformerà di fatto il braccio della roggia in un laghetto artificiale, è suddiviso in due stralci. Quello in partenza costerà 30 mila euro e richiederà circa 20 giorni di lavoro, dopo che la roggia sarà stata completamente svuotata e le alghe rimosse. Verranno sistemate le paratie a valle, verso porta Castello, posato un impianto di aspirazione che convogli l’acqua verso una pompa per il riciclo e posati i tubi di mandata dell’acqua verso il getto di ossigenazione che verrà installato davanti alla loggia Valmarana. Verso la loggia del Longhena (ma anche dove alloggerà la pompa di riciclo) verrà invece formato un filtro orizzontale di 10-20 metri cubi in zeolite cristallina, una roccia vulcanica molto porosa dall’alto potere filtrante. Tale diga, a differenza della parte dell’impianto verso porta Castello, raggiungerà il pelo dell’acqua, ma non sarà comunque visibile al pubblico perché si troverà nel tratto a monte e non accessibile.

Questa prima parte dei lavori saranno già sufficienti a migliorare drasticamente la qualità dell’acqua della Seriola, anche se servirà del tempo per apprezzare l’effetto del continuo riciclo e filtraggio per via del fondo che è costituito da fanghi accumulati in decenni.

Per completare l’opera, il secondo stralcio del valore di 30 mila euro circa prevede due interventi principali: la realizzazione di una lunga aiuola laterale con piante acquatiche e paludose che estraggano dall’acqua i residui nutrienti organici; e la formazione di un sistema di spinta della roggia mediante tre turbine poste sul fondo dell’alveo per tenere le acque in movimento. L’esecuzione di questa seconda parte dell’intervento verrà comunque programmata sulla base del risultato della prima.

 

 

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