Città di Vicenza

13/05/2011

Il 17 maggio è la Giornata mondiale contro l’omofobia: due gli appuntamenti organizzati in città da Comune e associazione Aletheia

Il 17 maggio è la Giornata mondiale contro l'omofobia, un'iniziativa nata alcuni anni fa per ricordare che proprio il 17 maggio 1990 l’Organizzazione mondiale della sanità eliminò l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali.

Il Comune di Vicenza, in collaborazione con l’associazione locale Aletheia - Gruppo Glbt, organizza due incontri pubblici per sensibilizzare i cittadini sulle discriminazioni provocate da comportamenti omofobi e per promuovere il rispetto di tutte le diversità e la tolleranza, quale elemento imprescindibile per lo sviluppo sociale e culturale.

Il primo appuntamento, “Vogliamo dire basta all’omofobia!”, è per domenica 15 maggio alle 18 nella saletta Lampertico di corso Palladio 176 (vicino al cinema Odeon). Nell’ordine interverranno Cristina Balbi, consigliera comunale delegata alle pari opportunità, Carlo Santacroce, presidente dell’associazione Lgbt “3D” di Bologna, sulla legge sull’omofobia che a giorni verrà discussa alla Camera, Mattia Stella, presidente di Aletheia, sull’importanza dell’associazionismo e sulla realtà vicentina, e infine la psicoanalista Flaminia Nucci, presidente dell’associazione culturale “Il filo d Arianna” e autrice del libro edito da Ma.Gi. “L’amore che non osa dire il suo nome” incentrato sulla psicologia dell’omosessualità maschile e femminile.

Il secondo appuntamento è invece fissato per martedì 17 maggio alle 20. Al Bar Lioy di contrà Paolo Lioy 10 si terrà l’”Aperitivo Diverso”: l’associazione Aletheia fornirà informazioni e materiali sul fenomeno dell’omofobia con l’accompagnamento musicale del gruppo d’archi TetraChordCelloQuartet.  

“Il Comune di Vicenza e la commissione pari opportunità – dichiara la consigliera Cristina Balbi - sostengono e promuovono l’attività di sensibilizzazione contro gli atteggiamenti omofobici, come hanno fatto anche negli anni precedenti. Dietro questi comportamenti c’è paura, pregiudizio, odio, violenza. Credo sia importante rendere esplicito ed incondizionato l’impegno delle istituzioni per far crescere ed affermare ogni giorno una cultura del rispetto della dignità della persona e dei suoi diritti. Mi dispiace invece assistere all’invio di segnali contrastanti da parte di chi, rappresentando le istituzioni, scambia la lotta alla discriminazione con la questione, del tutto diversa, delle unioni civili”.

 

 

 

 

 

 

 

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