Città di Vicenza

07/05/2011

Variati su spaccio in bar Campo Marzo: "Grazie alla Questura, e ora sanzioni durissime"

Il sindaco di Vicenza, Achille Variati, con l'assessore alla sicurezza Antonio Dalla Pozza commenta l'azione della Questura che ha portato a una retata al bar Jona, tra Campo Marzo e la stazione ferroviaria: "Voglio esprimere la gratitudine dell'amministrazione alle forze dell'ordine e al Questore - ha detto il sindaco - per l'attenzione che anche in questo caso hanno dimostrato verso la nostra città. La loro azione di investigazione e poi di intervento ha permesso di individuare e stroncare un nucleo di spaccio che avvelenava l'area di Campo Marzo, attirando balordi e drogati. Una situazione intollerabile che ora è stata sanata. Il messaggio che il Questore ha dato è chiaro e fondamentale: non esistono sacche di impunità, e non c'è tolleranza verso fenomeni che degradano zone della nostra città e minano la tranquillità dei cittadini. In aggiunta all'azione delle forze di polizia, voglio precisare che useremo le loro risultanze investigative per costruire sanzioni durissime nei confronti di questo locale. Ma il messaggio dev'essere chiaro per tutti: non ci sarà nessuna tolleranza verso gestori che si rendono corresponsabili di reati gravi come questi. Due in particolare sono le tipologie di reato che faranno scattare risposte esemplari da parte dell'amministrazione: la somministrazione di alcol a minorenni, e l'acquiescenza - o peggio la complicità - con lo spaccio di sostanze stupefacenti. I gestori di locali pubblici hanno delle precise responsabilità verso la comunità: chi si macchia di questi reati dovrà vedersela non solo con l'azione delle forze dell'ordine, cui spetta il controllo della sicurezza pubblica, e della magistratura ma anche con le sanzioni dell'amministrazione comunale in materia di licenze". 

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.