Città di Vicenza

09/05/2011

Vicenza jazz-Martedì 10 maggio Arturo Sandoval & Chico Freeman y Guataca al Teatro comunale

Al Panic Jazz Cafè Trivellato Alessandro Lanzoni-Francesco Diodati Quartetto

Il concerto dell'astro cubano della tromba Arturo Sandoval assieme al sassofonista Chico Freeman e la ritmica policroma fornita dalla band Guataca era preannunciato come uno degli eventi di punta del cartellone dell'edizione 2011 di New Conversations – Vicenza Jazz. E infatti la serata di martedì 10 maggio al Teatro Comunale (inizio ore 21) ha fatto registrare già in prevendita il tutto esaurito. Chi non fosse riuscito a procurarsi in tempo il posto in teatro, dovrà aspettare eventuali biglietti restituiti prima dello spettacolo.
Comunque, la serata di Vicenza Jazz offre anche una squisita alternativa al Panic Jazz Cafè Trivellato, nei Chiostri di Santa Corona (inizio ore 22): qui si esibirà il quartetto co-diretto dal giovanissimo pianista Alessandro Lanzoni e dal chitarrista Francesco Diodati. La formazione sarà completata da Gabriele Evangelista (contrabbasso) ed Enrico Morello (batteria).
New Conversations – Vicenza Jazz 2011 è organizzato dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, in collaborazione con Aim Vicenza, Trivellato Mercedes Benz e con l'associazione Panic JazzClub, con il contributo della Regione Veneto e del Ministero per i beni e le attività culturali, oltre che con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Confcommercio Vicenza, Confindustria Vicenza e molti altri sponsor.
Da sempre attratto dai ritmi latini e dalla musica afro-cubana, il sassofonista Chico Freeman – che può vantare collaborazioni con Tito Puente, Machito, Paulinho Da Costa, Nana Vasconcelos – ha formato il gruppo Guataca proprio per approfondire quel mondo musicale, espandendone le possibilità grazie all'innesto di elementi jazzistici e rhythm & blues, l'uso di sonorità mediorientali e perfino flamenche. Nato a Chicago nel 1949, Chico Freeman ha abbandonato gli iniziali studi di matematica per passare al sax tenore, strumento che era già del padre, il leggendario Von Freeman. Partito da un linguaggio essenzialmente mainstream, con gli evidenti modelli del padre e di Coltrane, si trasferisce a New York nei primi anni Settanta. Pochi anni dopo raggiunge la notorietà internazionale, inserito dalla critica in quel gruppo di giovani leve (i cosiddetti Young Lions) in cui figuravano anche Wynton Marsalis, Paquito D'Rivera, Kevin Eubanks.
La multietnica policromia ritmica dei Guataca sarà resa ancor più pirotecnica dalla presenza dell'impareggiabile Arturo Sandoval. Nato a Cuba nel 1949, nel 1977 entra a far parte stabilmente della United Nation Orchestra di Dizzy Gillespie, che è l'idolo di Sandoval e che ne diverrà mentore. Membro fondatore dei mitici Irakere, dai primi anni Ottanta Sandoval inizia una carriera da solista senza sacrificare nessuno dei suoi numerosi talenti. Come jazzista lo si ascolta al fianco di Woody Herman, Woody Shaw, Michel Legrand, Stan Getz, Tony Bennett, mentre non sono da meno le collaborazioni pop e crossover: Frank Sinatra, Paul Anka, Rod Stewart, Alicia Keys, Céline Dion, John Williams. Nel frattempo fa man bassa di ogni possibile premio dell'industria musicale, entra nel mondo del cinema (colonne sonore per Havana e Mambo Kings e addirittura un film dedicato alla sua vita con Andy Garcia: The Arturo Sandoval Story) e non trascura la sua formazione di musicista classico, esibendosi come solista con le più importanti orchestre sinfoniche. Tra un tour e l'altro, nel 1990 Sandoval ha ottenuto asilo politico dagli Usa, ricevendone la cittadinanza nel 1999.
Alessandro Lanzoni e Francesco Diodati guidano un quartetto il cui tratto distintivo è la giovane età dei componenti, che pure godono già di una rilevante notorietà.
A soli 19 anni Alessandro Lanzoni si è imposto all'attenzione del pubblico e della critica non solo italiani vincendo il concorso internazionale Martial Solal nella categoria "Best Young Soloist" e classificandosi secondo, tra i pianisti, nel referendum 2010 della rivista Musica Jazz.
I riferimenti stilistici di Francesco Diodati sono da ricercare nella scena newyorkese dell'ultimo decennio: Kurt Rosenwinkel, Mark Turner, David Binney, Adam Rogers sono i suoi numi tutelari. Le composizioni di questo giovane chitarrista, affascinato dall'elettronica, che usa comunque con garbo, rivelano la ricerca di un dialogo equilibrato con i musicisti che lo accompagnano.

 

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